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Tragedia sfiorata, Pitbull inferocito tenta di sbranare il padrone: salvato in extremis dalla Polizia

CRONACA. Verso le ore 22.00 di ieri l’equipaggio della Volante della Polizia del Commissariato di Castel Volturno effettuando un controllo di routine, udiva delle grida disumane di aiuto provenire da un’abitazione poco distante. Allarmati da tali grida si portavano sul luogo di provenienza, notando una calca di persone particolarmente agitate entrare ed uscire da un’abitazione, come se fuggissero da qualcosa. Gli operanti giunti sul posto, oltre a percepire un forte odore di sangue, notavano delle persone, tra cui uomini e donne esagitate, proferire a gran voce testuali parole “AIUTO STA SBRANANDO MIO MARITO.” In questo frangente si potevano notare alcune persone lì presenti armate di bastoni e tubi metallici che colpivano con vigore un cane di grossa taglia nel tentativo di fargli lasciare la presa. Nello specifico il cane, risultato essere di razza Pitbull, di colore roano, addentava l’avambraccio di un uomo riverso a terra in una copiosa pozza di sangue, tentando altresì di smembrare il braccio stesso tramite forti strattonamenti. I presenti tentavano invano di far desistere l’animale colpendolo più volte in maniera energica con calci, bastoni e anche versandogli addosso dei secchi d’acqua. Visto il fallimento di tutti i tentativi effettuati dai presenti, gli operanti si prodigavano in un ulteriore tentativo di far allontanare l’animale tramite l’utilizzo dello sfollagente in dotazione ma anche questo non sortiva gli effetti desiderati. Considerando che la vittima, già da qualche minuto sotto la morsa dell’animale inferocito perdeva grandi quantitativi di sangue e presentava vistose ferite al volto, sulle gambe e sul braccio, supplicava i presenti e gli operatori di far cessare l’attacco; considerando altresì che l’animale, durante il suo attacco, aveva azzannato anche altri presenti che tentavano di farlo desistere, per evitare che il feroce attacco potesse terminare in tragedia e per salvaguardare il bene più prezioso ovvero quello della vita,  si riteneva necessario l’utilizzo delle armi come unica soluzione possibile per neutralizzare la minaccia. Dopo aver allontanato tutti i presenti, creando una situazione di sicurezza, si esplodeva a distanza ravvicinata un colpo che impattava sul dorso dell’animale che si accasciava al suolo privo di vita. La vittima, veniva portata all’esterno dell’abitazione in attesa dei soccorsi. Gli operatori, data la gravità della vittima che durante l’attesa continuava a perdere liquido ematico da più parti del corpo e in più occasioni si accasciava al suolo privo di sensi, trasportavano il malcapitato presso il Nosocomio Pineta Grande dove accedeva con codice di ingresso “Rosso”. Dopo poco giungeva presso il nosocomio un’altra persona azzannata dal Pitbull, nonché il figlio convivente della vittima  il quale presentava una vistosa ferita sulla gamba sinistra al di sotto del gluteo, lo stesso riferiva alle forze dell’ordine che il cane di circa un anno, di razza Pitbull, era di loro proprietà. Soltanto grazie all’alta professionalità degli operanti e al tempestivo intervento degli stessi che si evitava un’altra tragedia.