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Casanova segnata dal lutto e dal dolore: il triste addio a Giuseppe, Ettore e Gildo

(di Giuseppe Nicodemo) È una comunità segnata dal lutto e dal dolore quella di Casanova, colpita in soli otto giorni dalla morte di tre concittadini molto stimati e ben voluti. In ordine temporale sono passati a miglior vita: Giuseppe Ricciardone, per tutti Peppino o “ZI Peppino”; Ettore Di Lorenzo; Gildo Chiarello.

GIUSEPPE RICCIARDONE

Peppino Ricciardone era il più anziano dei tre. Aveva da qualche anno superato la veneranda soglia dei novant’anni. Purtroppo da tempo era afflitto da una scabrosa malattia degenerativa che ne aveva pregiudicato lo smalto e l’arzilla freschezza dei giorni migliori. Padre esemplare e marito irreprensibile, coltivava l’amore per la campagna e la passione per la “nostra” montagna con una dedizione sacrale. Cercatore meticoloso ed infallibile di funghi ed  asparagi, si districava con destrezza in  escursioni  “ad alta quota”, nelle quali metteva in mostra un senso dell’orientamento sorprendente. Il fitto groviglio di tratturi e sentieri che si intrecciano e si snodano tra l’inestricabile  macchia mediterranea del Massico, non lo hanno mai spaventato, né indotto a desistere. Anzi, erano il suo più congeniale campo d’azione. Contraddistinto da una cortesia vecchio stampo, i suo due occhioni celesti brillavano di una bontà riconosciuta ed apprezzata. Tante le famiglie che nel corso degli anni avevano ormai preso l’abitudine di calendarizzare la sua puntuale visita per la consegna di quelli che erano i suoi doni preferiti: il  mazzettino di asparagi o il cestino di funghi. Abitava nel vico Grancelsa, accudito dalla nuora e dal figlio Michele.

ETTORE DI LORENZO

Ettore Di Lorenzo era andato via da Casanova giovanissimo. Per ragioni di lavoro si era trasferito a Roma e lì aveva messo su famiglia: abitava all’EUR. Per anni è stato uno delle massime apicalitá dell’allora Ministero delle Poste e Telecomunicazioni. Non ha mai reciso il cordone ombelicale con la famiglia d’origine, gli amici d’infanzia, l’intero paese. Era il fratello del più noto Massimo Di Lorenzo, medico di base a Casanova, e delle iconiche signorine Maria e Ada Di Lorenzo, quest’ultima molto popolare anche a Falciano del Massico dove aveva insegnato per oltre un trentennio alle scuole elementari. Ma era anche il marito di Romilda Sangermano e dunque cognato del poeta, scrittore e musicista Rolando Sangermano. Il suo amore per Casanova Ettore Di Lorenzo lo ha dimostrato anche dando una mano a tanti giovani che, grazie al suo impegno e alle sue entrature, sono riusciti a trovare un facile accesso nel mondo del lavoro. Curiosità. Ettore Di Lorenzo era figlio di Anna Merolla, originaria di Trentola Ducenta, e sorella del cardinale Merolla, arcivescovo della città di Napoli. E proprio grazie alla linea parentale della madre, Ettore, risultava cugino di due ex ministri napoletani: Paolo Cirino Pomicino e Giulio Di Donato. Aveva 89 anni.

ERMENEGILDO CHIARIELLO

Gildo Chiarello era il più giovane dei tre. Appena 65 anni. La sua dipartita è quella che ha scosso di più i casanovesi. Napoletano verace, si era coniugato ad Elisa Mazzucchi, per tutti la dottoressa Mazzucchi, che proprio a Napoli aveva conosciuto, quando questa si divideva tra il pronto soccorso dell’ospedale Ascalesi, antico nosocomio ubicato nel centro storico della città partenopea, ed altri presidi ospedalieri dell’area vesuviana. Del napoletano Gildo aveva la battuta pronta e l’ammirevole sagacia, e quel modo unico di salutare con sorriso e simpatia. Le chiacchierate con lui risultavano sempre molto godibili. Tifosissimo del Napoli, ha riservato un amore esemplare alla a moglie e ai i figli, nonché alla nuora e al genero. Negli ultimi anni era particolarmente felice perché, da amante dei bambini qual era, si godeva con grandi premure gli splendidi nipotini. Si era integrato appieno con la comunità casanovese: da tutti era ritenuto  un amico sincero. Benché “cittadino”, anche Gildo nutriva un forte trasporto per la natura e per la campagna. Era lui che curava i terreni di proprietà con grande dinamismo e con padronanza dei “ferri del mestiere”. Come la moglie medico, ha lavorato fino alla pensione nel settore sanitario. Non si contano i casanovesi che, per tutto il tempo in cui Gildo ha coordinato la gestione di un affermato laboratorio di analisi a Mondragone, lo hanno considerato un punto di riferimento per le incombenze legate ad accertamenti sanitari. Curiosità. Era nipote di un famoso sarto napoletano, molto gettonato nel mondo dei vip, e dal quale evidentemente ereditava una non comune competenza nel campo della moda, soprattutto maschile. Alle famiglie dei defunti va il sincero cordoglio della redazione.