24 Giugno 2016 – SESSA AURUNCA. Proclamazione del sindaco avvenuta in piena regola qualche giorno fa al comune e finalmente è ufficiale, Silvio Sasso è il sindaco di Sessa Aurunca. Ora dopo un giro veloce sull’intero territorio per salutare gli elettori inizia il lavoro vero. Primo ostacolo, la formazione della giunta. Il neo sindaco ha già dichiarato che utilizzerà in pieno le sue prerogative di sindaco per formare una giunta non legata ai gruppi dei consiglieri ma bensì di alto spessore.
Ovviamente i nomi, al di là delle intenzioni, usciranno dall’area politica che ha appoggiato Sasso in campagna elettorale. La maggioranza eterogenea di dieci consiglieri, cui si aggiunge il consigliere Loffredo che eletto con Generazione Aurunca ha già dichiarato amore a Sasso. Come sempre accade iniziano a circolare i primi nomi.
Per la vice sindacatura si fa insistente del rampollo di Giuseppe Oliviero, figlio doc. I Lavori pubblici dovrebbero essere affidati all’ingegnere Carlo Tramontana visto l’ottimo risultato conseguito dalla nipote nelle liste del PD. Quota rosa con un assessorato sicuramente legato allo spettacolo per la prima dei non eletti Antonietta Pellegrino. Alla cultura dovrebbe andare il professore di Filosofia Filippo Ianniello, responsabile del circolo ex SEL, Vassallo.
Voci parlano di un riconoscimento in giunta anche per i responsabili delle due liste Riformisti per Sessa e Sessa nel Cuore, Rocco, Crispino e De Santis. Vista l’esiguità del distacco per la vittoria, 130 voti, l’apporto di queste due compagini è risultato determinante. Intanto nei gruppi Tommasino e Verrengia è partita la resa dei conti.
A scalpitare il neo consigliere Del Mastro che, tra amici, ha dichiarato di volersi dimettere. Anche Tommasino dovrebbe dimettersi per far posto a Gagliardo. Malumori tra alcuni sostenitori di Verrengia che non hanno gradito le velate aperture dello stesso all’ex sindaco Tommasino, nonostante le smentite tardive dello stesso su fcb. Ritornando alla giunta Sasso il nuovo sindaco ha ribadito che farà presto perché c’è bisogno di far ripartire la città.
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