25 Agosto 2016 – CRONACA. L’incendio divampato ieri sera nei pressi di Monte Finocchiaro è stato l’ennesimo che, nel giro di 48 ore, ha distrutto ettari ed ettari di boschi tra Falciano e Casanova. Le fiamme hanno drammaticamente illuminato la notte provocando una pioggia di cenere nei due paesi.
Uno scenario insolito, con piccoli fiocchetti bianchi che scendevano dal cielo e, anche stamattina, la situazione non cambia. Il rammarico e l’ira dei residenti non si è placata e, sui social, si continuano a postare foto e frasi, manifestazione di rabbia e disappunto. La rabbia per quanto accade, ormai, con cadenza stagionale, gli incendi, ma, il disappunto, nei confronti di chi dovrebbe e, forse, potrebbe, mettere in atto politiche di tutela e salvaguardia del territorio che, proprio in queste montagne ed in queste colline, fonda le sue radici.
C’è chi ha amaramente ironizzato, scrivendo su facebook: “Quella che cade sembra neve ma in realtà sono lacrime della montagna”. C’è chi si è scagliato contro l’ignoranza e la cattiveria di chi è capace di appiccare incendi simili (anche se la matrice dolosa va tuttavia confermata). C’è, infine, chi propone “un piano di protezione e sviluppo sostenibile dei colli e dei monti, dando un nome ad un progetto fattibile per i boschi e le piane. Amministrazione, opposizione, associazioni e società civile. É un bene comune, dobbiamo risolvere insieme”.
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