The Report Zone

Notizie e Reportage

Bolgia PD, lo scontro si allarga. Mannillo nuovo Presidente, socialisti “out”

 
CARINOLA. Nessuna pace armata all’interno del PD. Lo  scontro si fa anzi sempre più frontale e i tempi  dello   schema da silente guerra di posizione, vistosi  nei giorni immediatamente successivi  al tracollo elettorale dello scorso giugno,sembrano davvero lontanissimi. Ad accelerare  il materializzarsi  della fase  cruenta  della resa dei conti interna, ha  concorso notevolmente il manifesto dei tre ex candidati della lista Carinola Rinasce.
La diversità di giudizio espressa  dai  dirigenti locali più in vista  sull’ iniziativa intrapresa in solitaria dai tre firmatari  della lettera aperta, ha fatto precipitare gli eventi, anticipando le procedure di un chiarimento che tuttavia era    ormai nell’aria.
In questo contesto si inquadra  l’ invettiva di Lorenzo Razzino , Presidente del PD, che ha  accusato   quei settori del suo partito artefici  del manifesto,  di  procedere con fughe  in avanti  del tutto abusive,  all’assunzione di posizioni pubbliche, carenti della necessaria legittimazione a monte. Una tesi durissima, portata anche all’attenzione del livello provinciale con un dossier in cui sarebbero  contenute ulteriori, pesantissime accuse,tra le quali spiccherebbe quella di gestione familistica del partito.
La reazione della  componente chiamata in causa, ovvero l’asse Pasquale Di Biasio /Gennaro Mannillo, con a supporto Rino Di Cresce  non si è  fatta però  attendere. Ed  ha  risposto con l’attuazione  di un  piano di  epurazione, tanto rapido quanto spietato, sfociato nella rimozione di Razzino e nel  subentro al suo posto proprio dell’ex Sindaco Gennaro Mannillo. A darne comunicazione, come sempre la zelante Laura Passaretti.  Il blitz,andato di scena ieri sera,  non ha però   tacitato la fazione colpita. Semmai ha finito  per  istigarla ancor di più.
Razzino infatti ha fatto sapere di  non avere  nessuna voglia di subire uno smacco in stile  sovietico senza colpo ferire, e promette battaglia. Una volontà che traspare chiara anche  dalla dichiarazione che ci ha voluto cortesemente rilasciare: “Non ero presente alla riunione del Coordinamento e come me tanti aventi diritto,peraltro schierati sulle mie posizioni. Di Gennaro  Mannillo  dico che è un personaggio molto mutevole, davvero difficile da inquadrare in una data  categoria.
Si è  prestato al gioco di Pasquale Di Biasio  perché in questo frangente storico loro sono sulla stessa lunghezza d’onda in quanto uniti dalla forza della disperazione poiché  non hanno più nessuno,ma proprio nessuno, al loro  seguito”. Chi però  sembra seguire Di Biasio e Mannillo con convinzione  è  Rino Di Cresce ,firmatario della richiesta dell’ odg  per la sfiducia al Presidente. Ma  anche questo a Razzino suona  strano, memore della bagarre che vide proprio lui e  Di Cresce colpiti da una verbalmente violenta  censura da parte di Gennaro Oliviero, della componente ex socialista  del PD in una occasione ufficiale.
Il contesto era quello di una assemblea preelettorale svoltasi presso la struttura Rosa Calena. Oliviero in quella sede  invitò Razzino e Di Cresce  al cospetto di una sala gremitissima  a stare seduti e in silenzio.  Una uscita da “maestrino ” mai superata  dall’ormai ex Presidente PD, ma a quanto pare perfettamente metabolizzata  da Di Cresce. Abbottonata, in evidente imbarazzo per l’accudato, appare invece  proprio l’area riconducibile al consigliere regionale sessano.
Per Gigino Verrengia “Mannillo  è  sicuramente persona  stimabile sul piano personale ,ma politicamente -ci tiene a sottolinearlo -sono stato sempre su posizioni antitetiche e ho anche con la mia firma contribuito alla sua caduta.  L’avvocato di Casale di Carinola,con la solita pacatezza di toni, aggiunge, al telefono con noi:” che lui non ne sapeva nulla dell’incontro di ieri e, tuttavia, questo PD,così com’è, tanto a Carinola quanto in provincia, proprio non può andare”. Ignaro di tutto e abbastanza incredulo sul nuovo assetto  del PD venuto fuori con la presidenza Mannillo anche Carlo Ceraldi, da molti accreditato come uno dei papabili al posto di Razzino. Solo il tempo potrà dirci se le tante nubi che avvolgono il partito democratico un giorno finalmente si diraderanno. Al momento la tempesta sembra essere appena cominciata con l’anima socialista sopraffatta dal binomio  Mannillo /Di Biasio.