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Giacca col deluchiano Zannini. Smacco al Centrosinistra: maggioranza in silenzio stampa

 
CARINOLA. Giugno 2016, novembre 2016. Sei mesi esatti. È il tempo che ha impiegato il Consigliere regionale Giovanni Zannini per realizzare che quando arringava l’appassionata folla nocelletese, in piena campagna aministrativa , aveva sbagliato piazza. Altrimenti non si può spiegare come l’ennesima scorribanda sul territorio, con l’intento di intruppare qualche anima in pena della politica, protesa alla ricerca di un posto al sole, abbia riscosso successo in quel di Carinola, ma non nel bacino di centrosinistra, il che sarebbe stato naturale, quanto in quello opposto e più precisamente nelle fila dell’attuale maggioranza consiliare.
Si può leggere solo così la parabola trasformistica di Franco Giacca che allettato da chissà quali richiami, si desta e abbandona la destra. Contribuendo a scrivere con l’alto patronato del Consigliere Zannini (deluchiano) una delle pagine più tristi della politica carinolese. Che se da un lato colpisce la destra (ma fino ad un certo punto ) dall’altro ridicolizza e sbugiarda la sinistra. Già. Ricordate quando Franco Di Biasio e Pasquale Galdieri, gli artefici magici della sconfitta del centrosinistra, si vendevano la panzana della filiera istituzionale ? Affermando che solo con una loro vittoria questa si sarebbe potuta realizzare e che tanti benefici il territorio ne avrebbe tratto ? Bene, Giovanni Zannini, arruolando sotto le sue insegne Franco Giacca, si è incaricato di dimostrare che quell’argomento sbandierato con così tanto ardore non era efficace.
Ora d’accordo che in politica ci vuole coraggio e solo gli idioti non cambiano idea. Ma così la gente rischia di impazzire. Il vicesindaco di Carinola, espressione di una maggioranza e di una vittoria costruita anche con l’apporto significativo del consigliere regionale locale, Massimo Grimaldi, caldoriano, passa armi e bagagli con il più attivo esponente della nascente creatura politica di De Luca in provincia di Caserta. Roba da matti.
E tuttavia non si ha notizia di mal di pancia all’interno della maggioranza. Bocche cucite. Tutti in rispettosa osservanza della consegna del silenzio. Non parla il Capogruppo. Non dice nulla il buon Nardelli e neppure la pur esperta Mazzucchi, verosimilmente indottrinata dal suo nuovo mentore, il decano Marrese.
La scelta del silenzio d’ordinanza ormai è un elemento distintivo della maggioranza,almeno quanto lo è diventato per il centrosinistra. Dove nessuno esprime vibrate, pubbliche proteste, all’indirizzo del politico mondragonse. Il che è allo stesso modo sconcertante. Solleva il fatto, volendo prendere per buona la teoria di Di Biasio e Galdieri, che la filiera istituzionale è preservata: d’ora in poi ad essa penserà Giacca. A quelli del Centrosinistra è rimasto di fare la fila.
Articolo a cura di Totò Inclemente