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Pendolari esausti: il comunicato ufficiale del Comitato

 
MONDRAGONE-FALCIANO. Si è ormai concluso il primo giorno di “sperimentazione” del nuovo orario dei treni, sviluppato proprio per “garantire un maggior livello di qualità del servizio nonché puntualità”.Inutile dire che è risultato un totale fallimento, che ha evidenziato non solo la fragilità del sistema inun regime ottimale senza problemi, ma la reale impossibilità nell’applicazione in caso di sempliciguasti.
Come occorso oggi. Soprattutto al ritornoE’ bastato un guasto sulla linea del ritorno tra le stazioni di Latina e Sezze Romano per far saltaretutte le coincidenze a Formia, nodo di scambio, coincidenze che il dott. Alessandro Tullio avevagarantito (a voce) avrebbero atteso il treno corrispondente in caso di leggero ritardo.
Sono bastatimeno di 20 minuti di ritardo dei regionali veloci provenienti da Roma, che significavano un ritardoin partenza di meno di 10 minuti per le “coincidenze”, per appiedare migliaia di pendolari e lasciarlialla stazione di Formia senza nessuna indicazione in merito. Solo il laconico messaggio registrato:“Ci scusiamo per il disagio”. E quando ci si è rivolti al personale di Trenitalia o RFI della stazione di Formia ci è stato riferito,con tono stizzito, che “non esiste alcuna coincidenza e che i treni devono partire all’orario indicato.Non possono aspettare”.
Tutto il contrario di quanto asserito dal dott. Alessandro Tullio nellerassicurazioni fatte alla regione Campania.
A questo poi non può non essere aggiunto che i binari di arrivo dei treni e di partenza non sonoserviti dallo stesso marciapiede, costringendo gli utenti a vere e proprie “greggiate” su scalestrette, come testimoniano le numerose fotografie riprese dagli utenti stessi. Anche questo era unaltro punto garantito, stavolta dalla regione Lazio, testimoniando la propria scarsa conoscenzadegli impianti della stazione di Formia.Tutto questo si è tradotto in sostanza in circa 2 ore in più di percorrenza oltre le canoniche 4 ore diviaggio medio, tra andata e ritorno. Il tutto naturalmente a sole spese degli utenti. Che sono esseri umani e non numeri.
Che sonopersone che hanno una loro vita e non possono né devono regalare ore della propria vita perl’incapacità e l’inettitudine di chi non sarebbe in grado di far girare nemmeno un trenino LIMA.Eppure gli era stato detto dal primo momento, ma le regioni non si comprende perché, hannomostrato più fiducia in Trenitalia S.p.A. che nei propri cittadini. Chissà se incominceranno arendersi conto di chi è in errore.Domani è un altro giorno, che per i pendolari inizia presto, molto presto.

 Comitato Pendolari MONDRAGONE-FALCIANO-CARINOLA