FALCIANO. Quando abbiamo ricevuto questa lettera ci siamo sentiti in dovere di pubblicarla il prima possibile, per almeno due ragioni. La prima è che siamo sicuri che ci sono tante persone che si trovano nelle condizioni in cui si trova Maria Masullo, e che forse non hanno il coraggio di denunciare e rendere nota la questione. In secondo luogo risulta, a nostro avviso, fondamentale appellarsi agli organi di governo, in questo caso l’amministrazione comunale, e alla Chiesa, per riportare e trascrivere una necessità di intervento.
“Il mio nome è Maria Masullo e verso in condizioni economiche disastrose, non ho alcun reddito, non ho pensione né percepisco quella del mio defunto convivente, perché non eravamo sposati. Non ho famiglia, né genitori, né figli. Soffro di depressione con attacchi di panico e non ho nessuna spalla su cui piangere”.
Questo l’incipit della lettera di Maria che poi continua: “Sono già 10 giorni che non ho corrente elettrica perché non ho potuto pagare una bolletta di 383 euro, cifra per me troppo alta. Mi sono rivolta diverse volte all’amministrazione del mio Comune di residenza, Falciano del Massico, ma non ho mai ricevuto risposte o fatti concreti. Allo stesso modo mi sono rivolta alla Chiesa, per ricevere aiuti e sussidi ma in 8 anni che vivo a Falciano solo quattro o cinque volte ho ricevuto un aiuto, non di più”.
Una situazione veramente molto difficile quella di Maria che, nella lettera che continuiamo a riportarvi qui di seguito, continua a “sfogarsi”, chiedendo aiuto in particolar modo alla Chiesa ed al Comune di Falciano: “Io adesso non ho acqua calda per lavarmi, non ho la luce elettrica per poter fare qualche lavoretto”.
A tal riguardo ricordiamo che la signora Maria ha un piccolo negozio di sartoria lungo Corso Oriente, a Falciano del Massico, di fronte allo studio della Dottoressa Mazzucchi. Nel suo piccolo negozio svolge lavori di taglio e cucito ma, con i guadagni ridotti al minimo, non riesce a sbarcare il lunario.
“Sono completamente sola, con la mia cagnolina e le pareti di casa. Chiedo semplicemente aiuto e supporto al Sindaco ed al Parroco di questa comunità per uscire da questa difficile situazione”.
E’ chiaro che la lettera della signora Maria fa emergere una situazione di difficoltà sociale non riconducibile a casi isolati. In un’era in cui ognuno dovrebbe avere il diritto di vivere dignitosamente, ahimè, in piccole comunità come Falciano, ma più in generale anche in altri luoghi e città, ci sono ancora persone (come il caso di Maria) o intere famiglie ( in altri casi) che non riescono ad arrivare a fine mese. Ci facciamo portavoce di tale disagio chiedendo al Primo Cittadino ed al Parroco di intervenire, nei limiti delle possibilità loro concesse. Noi, nel nostro piccolo, restiamo aperti ad ogni forma di risposta o iniziativa.
Cogliamo l’occasione per invitarvi a visitare il piccolo negozio di sartoria della signora Maria lungo Corso Oriente.
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