CRONACA. In data odierna i Carabinieri della Stazione di Maddaloni, nell’ambito di un’attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere, emessa dall’Ufficio – Gip, nei confronti di Maglione Antonio ci. ’58 e Esposito Pasquale ci. ’70, entrambi censurati e originari di Napoli – quartiere Poggioreale, ritenuti responsabili di due furti aggravati in concorso (artt. 110, 624, 625 c.p.), reati consumati nei mesi di febbraio e marzo c.a. nel comune di Maddaloni (CE).
È stato accertato come gli indagati, con l’utilizzo di un disturbatore di frequenze oppure un grimaldello utile all’effrazione del cilindretto, approfittando delle ore di punta, si introducevano all’interno di due autovetture parcheggiate all’esterno di due noti bar ubicati lunga la trafficata via Forche Caudine ed asportavano borse contenenti oggetti personali ovvero documenti, carte bancomat, computer portatile, telefono cellulare, somma contante complessiva di euro 4000,00.
Si è ricostruito il modus operandi adottato dai due arrestati, con a carico già specifici pregiudizi penali, i quali, anch’essi a bordo di auto, attendevano nello spazio antistante l’esercizio commerciale per scegliere accuratamente le vittime; appena individuato il veicolo di interesse attivavano il citato mezzo fraudolento nel momento in cui gli occupanti scendevano dal veicolo ed entravano all’interno del bar, evitando così la chiusura delle portiere. Successivamente, uno dei due autori accedeva all’interno dell’abitacolo per appropriarsi di beni di valore, mentre l’altro complice monitorava l’eventuale arrivo dei malcapitati al fine di garantire la buona riuscita dell’azione delittuosa.
Le immediate investigazioni sono state condotte attraverso le formalizzazioni delle denunce, l’accurata visione del sistema di videosorveglianza degli esercizi commerciali interessati, le comparazioni fotografiche, nonché perquisizioni domiciliari a carico degli indagati che hanno permesso di acquisire ulteriori elementi probatori. Santa Maria Capua Vetere, il 19 maggio 2017.
I carabinieri del ROS hanno tratto in arresto GUENDOZ Kamal, algerino, 53enne, condannato in via definitiva a 5 anni di reclusione per associazione con finalità di terrorismo, anche internazionale. Il provvedimento è scaturito dagli esiti di un’indagine diretta dalla Procura della Repubblica di Napoli e condotta dal Reparto Anticrimine di Napoli all’indomani degli attentati terroristici dell’11 settembre 2001.
Gli accertamenti riguardarono all’epoca una rete di supporto logistico al Fronte Islamico di Salvezza (F.I.S.) algerino attiva in Italia tra le province di Napoli, Caserta, Vicenza e Milano. La rete logistica prendeva il nome dal leader LOUNICI Djamel, cittadino algerino che il 1° aprile 1994, presso il Centro Islamico di Milano di Viale Jenner, aveva contratto matrimonio con la figlia di un elemento di spicco del F.I.S.. Dalle indagini del ROS è emerso che la rete LOUNICI fosse dedita al traffico di armi di provenienza illecita da utilizzare per gli attentati terroristici dei gruppi armati del F.I.S. e del G.I.A. (Gruppo Islamico Armato) in Europa e in Algeria nonché al reperimento di documenti falsi da fornire ad elementi integralisti che dovevano abbandonare il territorio algerino ovvero ad extracomunitari già presenti in Europa che ne facevano espressa richiesta.
I ricavi delle illecite attività, erano destinati a finanziare la struttura eversiva e sostenere le attività lecite ed illecite del F.I.S. in Algeria ed in Europa.
Complessivamente, l’indagine aveva consentito di documentare:
− l’operatività e le progettualità terroristiche degli indagati, nonostante le attività repressive compiute nei loro confronti;
− l’esistenza di altri soggetti presenti in Campania e altre regioni d’Italia organici alla medesima struttura eversiva, attiva sul territorio nazionale:
− la riconducibilità degli indagati al G.S.P.C. algerino (Gruppo Salafita per la Predicazione e il Combattimento);
− la disponibilità a sostenere logisticamente e operativamente i gruppi armati operanti in Algeria e prendere parte attiva alle azioni in quel Paese;
− la ricerca di armi e il procacciamento sistematico di documentazione falsificata a beneficio degli aderenti, nonché di coloro che ne fanno richiesta, a scopo di autofinanziamento;
− lo svolgimento di intensa attività di proselitismo, finalizzata a stimolare la comunità islamica ad aderire ai vari conflitti armati nel segno della jihad;
− l’immigrazione illegale in territorio italiano di militanti islamisti, deputati a mantenere i collegamenti con omologhi gruppi operanti in madrepatria ed in altri Stati europei.
NELLA GIORNATA DI IERI: I Carabinieri del Comando Stazione di Calvi Risorta, in San Tammaro (ce), SS. Appia, nel corso di unservizio finalizzato a contrastare il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, hanno tratto in arresto, in flagranza di reati, DI LAURO Antonio, cl. 92, di Capua.
I militari dell’Arma nel procedere al controllo di un’autovettura Renault Modus hanno rinvenuto all’interno dell’abitacolo corso di un controllo hanno rinvenuto all’interno del veicolo L’uomo nel corso di una perquisizione personale è stato trovato in possesso di sostanza stupefacente del tipo “cocaina”, pari a complessivi gr. 11; sostanza stupefacentedel tipo “hashish”, pari a complessivi gr. 4 e sostanza stupefacente del tipo “marrijuana”, pari a complessivi gr. 0,8. L’arrestato è stato sottoposto agli arresti dimiciliari in attesa di essere giudicato per direttissima.
I Carabinieri della Stazione di Castel Volturno Pinetamare (CE), in via Verona a Castel Volturno, hanno dato esecuzione all’ordine di carcerazione emesso dal Tribunale ordinario Santa Maria Capua Vetere – Ufficio Esecuzioni Penali, con il quale è stata disposta l’applicazione della detenzione domiciliare per la durata di anni 4, mesi 5 e giorni 27, nei confronti del pregiudicato Capasso Vincenzo cl. 1979, residente a Castel Volturno, ritenuto responsabile di detenzione e traffico di sostanze stupefacenti.
I Carabinieri della Stazione di Teverola (CE), in quel centro, hanno dato esecuzione all’ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Napoli – Ufficio Esecuzioni Penali, nei confronti di Biffa Roberto, cl. 1975, residente a Teverola.
L’uomo dovrà espiare la pena della reclusione di anni 4 e mesi 6, poiché ritenuto colpevole di tentata estorsione in concorso con l’aggravante del metodo mafioso, reato commesso in Frignano (CE) nel 2011. Biffa Roberto è stato ristretto presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere.
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