CASANOVA. Numeri da sold-out per un successo spintosi ben al di là delle pur lusinghiere previsioni della vigilia. È questo il solo giudizio, a voler essere obiettivi, che si puo’ assegnare alla terza edizione della Sagra del cinghiale, svoltasi a Casanova di Carinola nei giorni 12 e 13 agosto scorsi.
Un traguardo ragguardevole, a cui il Comitato organizzatore, in queste ore in brodo di giuggiole per il risultato conseguito, è arrivato profondendo grandi energie, ma soprattutto spendendole con una encomiabile visione strategica sul piano organizzativo. Sicché la pur lunga via Nazionale, strada che attraversa in toto la ridente frazione di Casanova, sottostante al massiccio massicano, teatro della manifestazione, è stata letteralmente presa d’assalto da una fiumana di gente, accorsa dai comuni viciniori, ma anche , in questo caso si tratta prevalentemente di cittadini del capoluogo di provincia e della sua conurbazione, in sosta per tappa programmata di ritorno dal mare.
Più d’una le chiavi dell’affermazione di quella che si impone alla statistica come la rassegna ludica ed enogastronomica che non trova precedenti nel passato, vicino e lontano, degli eventi di analogo profilo andati di scena nel Comune di Carinola.
Data per scontata, ma forse anche qui il livello di impegno registratosi ha sforato i pronostici, la passione degli organizzatori, precondizione per la riuscita di qualsiasi attività, a determinare il balzo capace di guadagnare il quid in più alla rassegna, è stata la meticolosa e, per certi versi, imponente opera di pubblicizzazione che si è saputa assicurare all’evento, con una diffusione capillare di volantini e manifesti, supportati da un battage di stampa non meno capillare.
Agli organizzatori, coadiuvati dalla Pro loco comunale e dalla sezione locale dell’Archeoclub, che hanno curato l’inserto culturale della due giorni, sono giunte sincere congratulazioni da più ambienti e , soprattutto, dai davvero numerosissimi partecipanti.
Questi ultimi, si sono detti molto soddisfatti anche per la qualità del pubblico, civile, ordinato, mai lasciatosi andare ad eccessi, e , anzi, sempre moderato nell’assunzione delle bevande alcoliche, cosa che al contrario non si registra per altri happening chiamati spesso a fare i conti con le conseguenze derivanti dalla piaga dell’abuso di alcolici.
E adesso, giusto il tempo di prendere fiato, e poi di nuovo, di buona lena, con le maniche rimboccate, per definire la scacchiera organizzativa della quarta edizione, per la quale i gestori del bar “Charlie Brown” e “Gli Spartani”, l’affiatata squadra di cinghialisti, maestra della caccia al prelibato pezzo forte della fauna massicana , stanno già pensando ad un potenziamento della componente tematica dell’appuntamento, con particolare riferimento al rapporto tra esigenze venatorie e preservazione della natura.
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