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Premio Moscati, grande successo. Intervista esclusiva all’On. Sgambato – FOTO E VIDEO

 
 
 

Articolo, foto ed interviste a cura di Salvatore Mannillo

CULTURA. Quando ho varcato la soglia del Convento di S. Francesco per assistere alla 30^ edizione del Premio “S. Giuseppe Moscati” ero consapevole di una cosa: al di là di tutti gli ospiti, questa edizione sarebbe stata un susseguirsi di emozioni. Emozioni pure, belle, vere. Emozioni che ho provato e che mi hanno indotto a conoscere, a entrare in un contatto vivo con i protagonisti delle storie raccontate.
E’ la voce dell’instancabile dott.ssa Lia Ullucci ad aprire le danze, seguita dal momento poetico in napoletano. L’appuntamento di quest’anno, dei trent’anni, è importante, troppo importante per lasciare qualcosa al caso. D’altronde, si sa, la dott.ssa Ullucci è una perfezionista, eppure l’emozione dei sei lustri passati, delle immagini dei premiati che scorrono dal proiettore e magari la presenza, anche quest’anno, dell’esperto anchor-man Santonastaso la commuovue ancora di più, lasciando lo spazio a sorrisi e lacrime. Si segnala la presenza del vincitore dell’edizione del premio del 1997, il carabiniere Mazzarella, il quale salvò la vita ad un giovane senegalese caduto nel Tevere. I vari enti patrocinanti danno il proprio riconoscimento attraverso una medaglia o una targa, inizia il Comune di Carinola che conferisce un attestato di merito alla comunità “Andromeda” di Nocelleto di Carinola. I ragazzi della comunità hanno donato al comitato del premio un loro manufatto ed è stata particolarmente toccante la testimonianza di vita di una giovane. Continua la Regione Campania che assegna il Premio per l’eccellenza sanitaria alla Clinica “Pineta Grande” di Castel Volturno. Si susseguono poi le medaglie di Camera dei deputati, alla Protezione Civile, e del Senato della Repubblica, al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. E’ questo il momento clou della cerimonia, qui si può toccare con mano il sentimento della platea nei confronti dei tre fratellini del terremoto di Ischia e dei loro salvatori, i Pompieri. Vengono affidate al più grande le parole per l’accaduto. Ciro, un vero “scugnizzo” di 11 anni, parla in maniera viva e sentita, con la verità e la schiettezza dei bambini. Ciò a cui teneva davvero era salvare i due fratelli più piccoli, Mathias e Pasquale. Lo si vede dai suoi occhi vispi che è un bambino intelligente, un bambino che cerca di dimenticare una tragedia personale come quella di rimanere intrappolato per 9 ore sotto le macerie. Al rinfresco successivo alla manifestazione parla del Napoli, la sua squadra del cuore, bacia Pasqualino, di soli 7 mesi e gioca spensierato con gli altri bambini. Sembra un ragazzino a cui non è successo nulla. Sembra che non sia stato lui a vivere quel dramma, a perdere la casa, i giochi, a essere il protagonista per i giorni successivi di tutti i giornali e telegiornali. Guarda insieme a noi il servizio di Giulio Golia de “Le Iene”, lo fa di spalle, abbracciato dalle mani sicure, quelle che lo hanno sottratto alla morte, dei Vigili del Fuoco, forse sta piangendo, forse sorridendo. Non ci è dato saperlo, ciò che sappiamo è che è una fortuna che sia ancora tra noi. E’ il padre dei tre piccoli a dirlo, lo incontro fuori la Chiesa, si è formato un capannello di curiosi che vogliono ascoltare la storia. L’ uomo ringrazia Dio e i Pompieri e io direi che fa bene, senza la mano dell’Uno degli altri oggi starebbe piagendo, invece non lo fa e ricorda come un brutto incubo quelle ore. “Se moriva uno dei miei figli mi ammazzavo”, lo ripete continuamente, a Golia nel servizio e anche a me. In tutto ciò guai a dire ad un Vigile del Fuoco, come quello che mi trovavo al mio fianco, che è un eroe, sono tanto coraggiosi quanto suscettibili. La loro incredibilità è che vivono la loro professione con normalità, mentre noi li guardiamo come alieni immortali.
E’ alle Forze Armate che quest’anno va il premio Moscati e quello delle forze militari e di polizia è un tema ricorrente durante la serata. L’attrice Beatrice Luzzi, seguita da compagno e pargoli, porta in scena il monologo di Nando Dalla Chiesa dedicato ad Emanuela Loi, la giovane polizziotta uccisa nella Strage di Via D’Amelio il 19 luglio 1992 mentre adempiva al suo dovere al fianco del giudice Paolo Borsellino. Il momento è ovviamente accompagnato dalla commozione che contraddistingue non solo la serata ma tutte le edizioni del Premio. In ambito giornalistico viene premiata la giornalista de “Le Iene” Nina Palmieri per il servizio sui riceventi degli organi del piccolo Nicholas Green, il bambino statunitense ucciso per errore in un agguato all’auto dei suoi genitori, scambiata per quella di un gioielliere, il 29 settembre 1994. L’evento fece molto scalpore perché all’epoca la donazione degli organi non era una prassi comune in Italia, e questo gesto contribuì a far aumentare il numero di donatori in tutto il Paese. La “Iena” si è scusata per non aver potuto partecipare causa maternità. “Pienamente giustificata”, dice la sorridente Ullucci. A ognuna delle rappresentanze delle forze armate presenti, Esercito, Carabinieri, Aeronautica e Marina insieme alle forze di Polizia di Stato, penitenziaria e al Corpo dei Vigili del Fuoco, il comitato ha fatto pervenire uno stendardo dell’Arma di appartenenza. A ritirare il premio Moscati, in rappresentanza dello Stato Maggiore delle Forze Armate, è stato il Com. Nicola Terzano, della Brigata Bersaglieri “Garibaldi”. I seri militari sono stati alla fine “addolciti” con il taglio della torta e poi il ricco buffet. Numerose le presenze istituzionali, in prima fila il Sindaco di Carinola Antonio Russo con il Consigliere Regionale Massimo Grimaldi, più defilato il Sindaco di Falciano del Massico Erasmo Fava. Abbiamo incontrato anche l’Onorevole Camilla Sgambato del PD che ci ha rilasciato una breve intervista audio che alleghiamo all’articolo. Di spicco anche le presenza, oltre che della già citata Beatrice Luzzi, del Cav. Andrea Marini Sera.
Il Premio Moscati ha la fama di superarsi ogni anno, migliorarsi rispetto a questo sarà ben difficile, ma noi confidiamo nelle abilità della Dott.ssa Ullucci e del suo entourage collaborativo. L’unico rendiconto che posso fare di questo evento è un consiglio personale, quello di parteciparvi, perchè è solo così che si può provare questa autentica emozione.
 
https://youtu.be/-N35i6xD7No