FALCIANO. “Voglia di esserci” ha sortito un risultato inaspettato. Inimmaginabile la partecipazione dei ragazzi, dalla prima alla terza media che, suddivisi in tre classi, per due giorni, hanno dato il via a questo progetto triennale. Un progetto proposto e fortemente voluto dal Comune e che si spalmerà su tre anni. Questo primo anno sarà trattata la tematica del bullismo. Il prossimo anno sarà affrontata la tematica delle dipendenze per poi concludere con la tematica della legalità. Un’opportunità concreta per donare le nozioni sociali fondamentali, utili al corretto comportamento ma, soprattutto, alla denuncia dei fenomeni socialmente pericolosi. Ieri ed oggi, dunque, alla presenza di docenti, psicologi, assistenti sociali, amministratori comunali e tantissime altre figure si è sviluppato il primo incontro: “Le forme del bullismo”. Presenti la psicologa dott.ssa Stefania Pisaturo, la psicologa e la presidente dell’associazione “Il coraggio di vivere” dott.ssa Antonella Verrengia, l’Assistente Sociale Dott. Angela Gnasso, il sindaco Ing. Giovanni Erasmo Fava, l’assessore Rucco e la Prof. Corvino. La stessa prof. Corvino si è mostrata entusiasta, dichiarando: “Positiva la reazione dei ragazzi che hanno partecipato con impegno e dedizione. Questo è stato il dato fondamentale soprattutto per la grande importanza della tematica trattata. Sono argomenti che hanno bisogno di essere trattati ed approfonditi. In tal senso questa due giorni è stata di grande successo. Si riprenderà a Marzo e poi ad Aprile per concludere quello che sarà soltanto il primo anno di incontri”. Parole rincuoranti anche da parte dell’assessore al ramo Antonietta Rucco: “In questo secondo giorno con i ragazzi della scuola media inferiore di Falciano del Massico, confesso di aver provato una miriade di grandi emozioni; sia nel rivedere la performance di Paola Cortelllesi (che vi riproponiamo in basso) al suono di una bellissima e toccante canzone di Marco Mengoni, sia nell’ascoltare le parole di ragazzi che, come è apparso subito evidente, sanno bene cosa vuol dire subire prepotenze, e la loro confessione immediata e la conseguente commozione, mi ha molto provata. Conosciamo i nostri ragazzi, al di là della loro allegria di facciata, del loro porsi sfrontatamente nei confronti dell’autorità genitoriale o dei professori o di chi ritengono essere di freno alla voglia di esserci. Mi sono apparsi fragili, vittime e carnefici, anche se il termine è assolutamente troppo forte per ciò che ho potuto constatare. Sono ragazzini spaventati, alla ricerca del proprio percorso, ignari di cosa sia scherzo e angheria, di cosa è divertente e di cosa invece genera disagio. Benvengano questi momenti di confronto ed io ringrazio tutto il corpo docenti per la disponibilità, la sensibilità e l’attenzione posta in campo, sia come cittadina che come assessore”. QUI DI SEGUITO VI PROPONIAMO ALCUNE FOTO DELL’INCONTRO.
https://youtu.be/0bYskKMr6iE
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