CELLOLE– (di Salvatore Mannillo) Le dimissioni di Francesco Lauretano, fino a ieri pomeriggio sindaco facente funzioni, hanno reso lo scenario politico cellolese molto più confuso di quanto già non lo fosse. Sembra infatti chiaro che le truppe che un tempo facevano capo al compianto Angelo Barretta non si compatteranno attorno a Lauretano, come sembrava invece trasparire la situazione dopo la tragica scomparsa del sindaco. Le dimissioni dell’Avv. Lauretano sono state infatti precedute di poche ore da quelle di tre pezzi forti tra le fila dei “barrettiani”, cioè di Antonietta Marchegiano, Alexia Russo e Marianna Freda.
E’ stata molto probabilmente questa la goccia che ha fatto traboccare il vaso della reggenza di Lauretano, il quale nei giorni scorsi aveva provato a mitigare le voci sui dissapori nella maggioranza, ma invano. Per il ruolo del traghettatore di quel che resta del gruppo di Barretta si fa sempre più insistentemente il nome di Franco Sorgente, consigliere delegato e attivissimo esponente della maggioranza consiliare. L’opposizione alla scorsa amministrazione sembra invece confermare a suo leader il giovane Guido Di Leone, molto vicino al Presidente della Provincia Giorgio Magliocca e al Consigliere Regionale Grimaldi. Il Comitato Civico Cellolese dichiara di voler “aprire” ad altre figure e proposte, ma la situazione lascia presagire che il nucleo di candidature e di lavoro sarà lo stesso che si è presentato due anni fa. Si delinea la presenza di ulteriori forze che a giugno 2016 non sono scese in campo. I nomi che sembrano essere in pole-position per una candidatura sono quelli di Federico Freda (fratello della dimissionaria consigliera Marianna) e dell’ex assessore Arturo Montecuollo. Il “rottamatore” Valerio Mozzillo potrebbe essere uno dei protagonisti delle prossime elezioni, così come Salvatore Freda che avrebbe già dichiarato di essere disposto a far parte di un progetto serio ed ambizioso che veda i professionisti dei vari settori disposti a contribuire nel loro piccolo al cambiamento del paese. Qualcuna tra queste operazioni politiche potrebbe vedere la regia di qualche ex “senatore” come Izzo o Lepore. Molto probabilmente saranno fuori dai giochi i “fuoriusciti” Armando Calenzo e Giovanni Di Meo. Entrambi sono entrati in contrasto coi propri gruppi d’elezione, il primo con il Comitato Civico e Di Leone, il secondo – ed è stato questo uno dei motivi che lo hanno indotto alle dimissioni – con gli ex-fedelissimi di Barretta e soprattutto con Lauretano. Lo situazione politica è ancora troppo poco chiara, al momento si profilerebbero tuttavia varie liste. “La verità” – diceva Ruggero Bacone – “è figlia del tempo.” Non ci resta che aspettare il preludio di quella che si prepara ad essere una battaglia politica all’ultimo sangue.
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