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Bernardo Ceraldi, la famiglia chiede la riapertura delle indagini: “Chiediamo giustizia da 5 anni senza ottenerla”. La lettera del papà Gaetano al Presidente Mattarella

 
 
MORTE DI BERNARDO CERALDI, LA FAMIGLIA CHIEDE LA RIAPERTURA DELLE INDAGINI: “CHIEDIAMO GIUSTIZIA DA 5 ANNI SENZA OTTENERLA”. LA LETTERA DEL PAPA’ INDIRIZZATA A MATTARELLA ED ALTRE CARICHE ISTITUZIONALI (SCARICA QUI LA LETTERA IN PDF).
FALCIANO. Una lettera indirizzata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Ministro della Giustizia, al Ministero della Difesa, al Consiglio Superiore della Magistratura, al Procuratore Generale, al Procuratore Capo di Ravenna, al Dirigente Capo dell’Asl di Ravenna e alle redazioni di “Chi l’ha Visto” e “Quarto Grado”: la famiglia di Bernardo Ceraldi non si dà pace e chiede la riapertura delle indagini sul procedimento penale aperto a seguito della morte del giovane militare di Falciano del Massico, inchiesta chiusa in soli 3 mesi e che ha gettato nello sconforto il papà, la mamma ed il fratello di Bernardo. Potrebbe sembrare una lettera dettata dall’emotività e dallo sconforto di chi amava Bernardo ma, come si può ben notare, sono diverse le lacune investigative messe in evidenza dagli stessi familiari, che “da 5 anni chiedono giustizia senza ottenerla”. Eppure, sulla vicenda, sono intervenute anche le reti nazionali con servizi dettagliati, come quello di “Chi l’ha Visto”, che si è recata in paese per approfondire sulla tragedia. In particolar modo, i punti sui quali i familiari chiedono chiarezza con la riapertura delle indagini, riguardano: la dinamica dei fatti accaduti al momento della morte di Bernardo; le vicende sulla perizia autoptica; le indagini della Polizia Scientifica; la falsificazione del registro firme dei turni presente in caserma; le incongruenze sulle dichiarazioni del testimone oculare; il ritardo nel chiamare i soccorsi; l’inosservanza delle norme relative alla sicurezza sul lavoro e tutta una serie di lacune investigative. Già da questi punti si può facilmente intuire che, la richiesta dei familiari è dettata da elementi ben precisi, sui quali chiedono semplicemente una più accurata e dettagliata analisi dei fatti, cosa che può avvenire soltanto per mano della magistratura e, quindi, con la riapertura del fascicolo. “A noi è parso come se, nelle indagini, fosse stata percorsa una strada con i paraocchi, cercando di arrivare presto al punto finale, senza prendere in considerazione le varie arterie che, man mano, si sono presentate sui vari lati. A noi, queste indagini, sono apparse frettolose. Chiediamo la presa in considerazione dei vari elementi che, nel corso del procedimento penale, sono emersi. Elementi che potrebbero dare risposte più concrete sulla morte di Bernardo, mio figlio”. Queste le dichiarazioni di Gaetano Ceraldi, papà di Bernardo.  La morte di Bernardo Ceraldi ha rappresentato una grave perdita per l’intera comunità falcianese, oltre ad aver catturato, sebbene per un breve periodo, l’attenzione delle cronache nazionali. Tanti i memorial che amici e parenti dedicano a lui, ogni anno, per mantenere vivo il ricordo di una persona speciale, una persona perbene. La riapertura del caso potrebbe soltanto donare un degno e veritiero chiarimento sui fatti, ciò che Bernardo Ceraldi e la sua famiglia meritano.