MONDRAGONE. “Cu ru scustumato ce vo’ ru scrianzato”; i consiglieri comunali Valerio Bertolino, Pasquale Marquez, Alessandro Pagliaro ed Antonio Pagliaro non le mandano certamente a dire – comunicato stampa
Credevamo ci si dovesse confrontare sulla politica e non sul personale di chi niente ha a che fare con ruoli e funzioni della politica, quale è il padre dell’ex sindaco Giovanni Schiappa, uomo di riconosciuta cultura che ha formato numerose generazioni di giovani mondragonesi.
Fa tenerezza il consigliere comunale Marco Pacifico che certamente in aula consiliare non riesce a far apprezzare le proprie doti, non brillando per interventi e riflessioni proprie del momento, né tantomeno per la lettura di ciò che porta con sé scritto e preconfezionato; ma a dire il vero neanche il papà Michele Pacifico in quelle stesse aule ha lasciato il segno nel recente passato amministrativo, bensì riuscendo meglio in altre aule che continua a frequentare, continuando però ad ottenere nomine ed incarichi, proprio su indicazione del consigliere regionale Giovanni Zannini, inopportune se non addirittura illegittime.
Il consigliere comunale Pacifico utilizza termini neanche rispondenti a ciò che vorrebbe comunicare, anche perché quando iniziava la sindacatura di Michele Zannini – padre dell’attuale consigliere regionale – aveva appena compiuto tre anni mentre al termine ne aveva soltanto sette, e non avrebbe potuto certamente ricordare che proprio durante la sindacatura dello stesso Zannini si fosse avuto qualche serio guaio di tutt’altra natura, mentre altri erano – come continuano ad essere – impegnati per il recupero ed il mantenimento di una memoria importante della nostra comunità.
Il consigliere Pacifico, scrivendo evidentemente sotto sgrammaticata dettatura, non fa altro che confermare quella che da subito è stata una costante per l’amministrazione in carica e per la parte politica che la rappresenta, ovvero la sottoscrizione di atti prodotti all’esterno, spesso e volentieri da parte di chi non è titolato a poterlo fare.
La reazione d’istinto e senza riflettere bene sulla strada che Marco Pacifico, per conto altrui, ha scelto di intraprendere testimonia di aver toccato un nervo veramente scoperto che, a questo punto, invoglia a ristabilire verità storiche che forse andavano evidenziate prima, ma che l’educazione ed il buon costume ci hanno invitato spesso e volentieri a non farlo.
Tra i libri curati dal padre dell’ex sindaco Giovanni Schiappa, ve ne è uno sui detti del territorio e, a differenza del consigliere comunale Marco Pacifico, per rendere merito a quell’impegno vogliamo ricordare che “cu ru scustumato ce vò ru scrianzato”!
L’assenza di un pizzico di prudenza in più da parte del consigliere Marco Pacifico che tira in ballo un genitore inappuntabile, offre l’opportunità di ricordare che fra gli amministratori siedono consiglieri ed assessori i cui familiari sono balzati alla cronaca non per meriti letterari, bensì per qualche altro tipo di problema.
Non depone bene, poi, per un consigliere comunale non aver vergogna di affermare pubblicamente che mai uno Schiappa sarebbe stato eletto sindaco di Mondragone, quando basta scorgere che tale cognome si ripete più di ogni altro dal 1800 ad oggi proprio all’interno dell’elenco dei sindaci della città, tra l’altro presente anche al primo piano della casa comunale di viale margherita.
Verranno le campagne elettorali ed allora se ne riparlerà nel merito delle attività politico-amministrative realizzate oppure millantate, ma certamente confrontandosi con chi ha il coraggio di dire il vero, diversamente da quanto affermato evidentemente senza conoscere i fatti dal consigliere Pacifico che continua falsamente ad affermare in merito al progetto di piazza San Francesco – la cui ideazione e redazione risale al programma integrato che da Sant’Angelo giunge a piazza Umberto I partendo dal palazzo ducale fino al recupero dell’intero centro storico cittadino – che ha mosso i primi passi proprio durante l’amministrazione comunale guidata dall’allora sindaco Michele Zannini e proseguita con tutte le amministrazioni comunali rispettose della doverosa continuità che non deve mettere in difficoltà le finanze dell’ente.
Confondere l’amore per la città e l’attenzione per le vicende della comunità mondragonese di chi sta all’opposizione con altro, dimenticando le sfere personali, professionali e politiche di ognuno di noi, fa letteralmente ridere quasi come quando Marco Pacifico parla di legalità rispetto ad inaugurazioni o quant’altro, senza che lui stesso abbia compreso (lo auguriamo) quante e quali regole non stanno rispettando più al comune e non fanno più rispettare in città.
Preferiamo andare a cena con chi condivide con noi anzitutto valori, figuriamoci poi se potesse interessarci mangiare una pizza con chi frequenta gli stessi ambienti dell’improvvido giovanissimo consigliere Marco Pacifico.
In termini strettamente politici, in attesa di poter riprendere a passeggiare per la città senza vederla così sporca, puzzolente ed insicura come non mai, per il momento registriamo una dichiarazione di appartenenza del consigliere comunale Marco Pacifico al centro destra.
Avendo dimostrato Pacifico di essere un così fedele interprete del consigliere regionale Giovanni Zannini, la sua dichiarazione forse anticipa che il “piccolo”, a differenza di dove sempre è stato il “grande”, ha scelto di passare in un’altra parte politica ma non ha avuto ancora il coraggio di dirlo al suo caro presidente della regione campania Vincenzo De Luca.
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