POLITICA. Interviene il circolo “Angelo Vassallo” di Sinistra Italiana riguardo la grave situazione della Manucor, e del rischio licenziamenti che si prospetta.
MANUCOR è un presidio economico e sociale che interessa tutti.
Pillarstone Italy, il fondo sponsorizzato da Kkr , tramite la newco PS Film spa, ha rilevato il 100% del capitale di Manucor. A corredo della notizia, apparsa su tutte le testate finanziarie italiane, veniva annunciato anche il piano industriale 2018/2022 e la conversione di 5 mln di € (frutto della ristrutturazione dell’indebitamento) in attività di risanamento per il nostro ultimo grande stabilimento industriale.
In data 2 Agosto 2018, invece, è stato recapitato alle OO.SS e alla Regione Campania la procedura di riduzione del personale che interesserebbe 20 dipendenti.
L’iter iniziato dall’AD Luigi Scagliotti, e confermato nell’incontro tenuto nella sede di Confindustria di Caserta il 29 Agosto scorso, ci lascia oltremodo perplessi per più di un motivo.
La Manucor vanta il più grande impianto produttivo per PP (polipropilene) e BoPP (polipropilene biorientato) in Europa (cfr.Santini 2009); ed è in grado di produrre autonomamente energia (cogenerazione).
Dunque, pur riconoscendo le note criticità dovute alla concorrenzialità dei prezzi generati dal mercato globale, ci sembra che siano in essere tutte le premesse per individuare fasi di rilancio produttivo dello stabilimento e che sia quantomeno azzardato ipotizzare da principio drastiche riduzioni di organico (soprattutto sulle linee produttive).
Tra l’altro ci chiediamo come mai non siano stati considerati altri strumenti, meno traumatici, quali: la Cassa Integrazione per ristrutturazione o il contratto di solidarietà, previsti inoltre dalla stessa L.223/91 (artt. 4 e 24) che ha di fatto aperto le procedure di mobilità per altri 20 lavoratori di un territorio già segnato tragicamente dalla deindustrializzazione e dalla disoccupazione.
Il 6 Settembre si terrà a Caserta un ulteriore incontro sulla vertenza. Sarebbe opportuno che la proprietà facesse chiarezza sulle prospettive produttive della Manucor attraverso un vero piano industriale capace di sgombrare, sin dall’inizio, il campo dallo spettro delle speculazioni che tanto hanno ferito il nostro territorio.
Ci auguriamo, inoltre che l’amministrazione locale e le forze sociali e politiche tutte, continuino a monitorare la questione Manucor per il bene del territorio e dei lavoratori.
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