FALCIANO. Si è svolto ieri, presso il Polo Culturale Ager Falernus, l’importante incontro con lo scrittore Prof. Luigi Crimaco, che ha presentato il suo ultimo libro: “Sinuessa – L’eredità di Cesare”. Un bellissimo evento, che ha visto la partecipazione di cariche istituzionali, imprenditori locali, e personaggi della cultura. Erano presenti, oltre allo scrittore ed archeologo Prof. Luigi Crimaco, il biologo Enzo Salzano, l’assessore alla cultura, vice sindaco Maria Palmina Manica, il direttore del Polo Culturale Prof. Giuseppe Toscano. Inoltre, erano presenti al tavolo, Antonio Papa, dell’azienda vinicola Cantina Papa, il giornalista Pierluigi Benvenuti e gli esponenti dell’amministrazione comunale Falciano Bene Comune (ad eccezione del sindaco impegnato in incontro istituzionale di carattere regionale).
Ad aprire il dibattito il Prof. Giuseppe Toscano, sempre preciso nell’elencare tutti gli aspetti positivi di un fermento culturale che, con l’apertura del Polo Culturale, si sta verificando. E sono molti, in effetti, gli incontri eseguiti negli ultimi periodi presso la suddetta sede. Bello ed interessante l’intervento introduttivo della Prof. Maria Palmina Manica, nelle vesti di assessore alla cultura, introducendo lo scrittore percorrendo anche una amicizia che sussiste, tra loro, da anni. La parola poi è passata allo scrittore Crimaco: questi ha spiegato l’importanza, per lui, di aver potuto portare il suo libro a Falciano del Massico, luogo in cui, da bambino, ha trascorso tantissimo tempo con la zia. Qui, una piccola dedica proprio alla zia defunta, e la platea inizia a sciogliersi ai sentimenti ed alle bellissime parole pronunciate proprio dal Prof. Crimaco. Ma al di là delle bellissime sensazioni, dal suo discorso è emerso anche molta concretezza. In effetti, Sinuessa – L’eredità di Cesare, è un libro radicato nella storia che ha contraddistinto la antica città di Sinuessa; che racconta e descrive alla perfezione i personaggi ed i luoghi più significativi della storia di Roma, nel nostro territorio. Allo stesso tempo rappresenta un enorme esempio su come “afferrare” il presente, senza farselo scappare, e valorizzando ciò che, nella storia, si è tramandato fino ai giorni nostri. “Abbiamo bisogno di tornare ad esser in grado di interpretare il nostro territorio, valorizzandolo attraverso la storia – dice Luigi Crimaco- Rivivere il passato in chiave moderna, con tutto quanto ci è stato tralasciato (vigneti, ville romane, tracce di storia antica)”. L’unione tra la storia antica e quella dei giorni nostri racchiude, forse, la vocazione artistica del Prof. Luigi Crimaco, archeologo e scrittore, che con il suo libro descrive fatti storici attraverso un vero e proprio triller storico. A nostro avviso un ottimo gancio tra passato e presente, utile a conoscere la storia per vivere al meglio il presente.
Di particolare interesse anche l’intervento del biologico Enzo Salzano. Per lui l’unificazione dei territori, l’interpretazione di vaste aree come un unico territorio, all’interno delle quali ci sono imprenditori illuminati, degli studiosi, è di fondamentale importanza per conoscere cose a noi sconosciute, con le quali, magari, conviviamo da sempre. “La conoscenza è alla base di tutto se vogliamo conoscere il nostro territorio, le nostre bellezze, la nostra storia e noi stessi. Come portare alla luce queste bellezze? Sicuramente un ottimo inizio potrebbe essere avere alla base di tutto politici illuminati che dedichino il loro tempo a valorizzarne le virtù di un territorio, e trasmettendo una politica unitaria, e non campanilistica”.
Della stessa opinione Antonio Papa: “Nell’ambito della produzione del vino Falerno, troppo spesso si tende a superare il tema storico, per dedicarsi esclusivamente al fattore consumistico, senza comprendere che senza storia non c’è ricchezza, soprattutto nella vendita del vino”.
Anche l’intervento del giornalista Benvenuti è risultato molto utile nell’approfondimento del libro, mantenendo le righe e marcando l’importanza della cura e valorizzazione del territorio. Come raggiungere tale obiettivo senza avvalersi della storia? Dobbiamo trarre spunto dal nostro passato, osservando le opere degli antichi romani, ma non solo: intuendo come hanno agito e pensato. Tutto ciò può rivelarsi utile, ai giorni nostri, per ripristinare i valori perduti.
Incontri di spessore culturale di questo tipo dovrebbero aversene spesse volte. Impossibile perdere di vista i valori utili all’intuizione di ciò che siamo. Spesso, al cospetto di un’opera d’arte o di reperti archeologici, non ne conosciamo la provenienza. La storia è immensa, ed è difficile conoscerne tutte le sue sfaccettature, ma porsi nei suoi confronti nella giusta maniera, imparare a conoscerla ed a leggerla, osservarla, rispettarla, può sicuramente aiutare tutti noi a “ripristinare” valori ed idee che, nella società contemporanea, vanno perdendosi. Qui di seguito le foto dell’incontro.
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