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AMBIENTE. MANSIONI DELICATE E POCO PERSONALE, LA PROPOSTA DI ZINZI: “CONCORSI PER RAFFORZARE LA DOTAZIONE ORGANICA DELL’ARPAC”

AMBIENTE. MANSIONI DELICATE E POCO PERSONALE, LA PROPOSTA DI ZINZI: “CONCORSI PER RAFFORZARE LA DOTAZIONE ORGANICA DELL’ARPAC”.

POLITICA. “In questi anni di attività con la Commissione Terra dei Fuochi abbiamo avuto modo di apprezzare il certosino lavoro dei dipendenti dell’Arpac, ma anche di rilevare come, a fronte di mansioni delicate e complesse, la dotazione organica sia davvero insufficiente. L’unica strada per uscire da questa impasse è procedere ad indire un concorso pubblico. L’attenzione nei confronti della protezione dell’Ambiente si manifesta anche ponendo in essere iniziative utili a garantire un corretto funzionamento degli uffici preposti”.

Così il presidente della Commissione ‘Terra dei Fuochi, ecomafie e Bonifiche’, Gianpiero Zinzi, che illustra la proposta contenuta nell’interrogazione indirizzata all’assessore regionale all’Ambiente, Fulvio Bonavitacola, avente ad oggetto “Interventi urgenti per l’adeguamento del personale dell’ARPAC in Regione Campania”.

L’interrogazione muove dall’accertato sottodimensionamento dell’organico in forza presso l’Agenzia regionale. Dal 2015 ad oggi il personale ARPAC si è ridotto di ben 64 unità (da 564 a 500) e secondo le previsioni entro il 31 dicembre dovrebbero restare in servizio solo 393 unità. Situazione critica in particolare anche presso il Dipartimento provinciale di Caserta che può contare su 16 unità lavorative con ruolo tecnico – ispettivo, rispetto alle 25-28 impegnate negli anni precedenti.

“Una diminuzione ancora più preoccupante – ha spiegato il presidente Zinzi – se si tiene conto che il nostro territorio ha bisogno di maggiore attenzione dovuta in gran parte anche al fenomeno della cd. Terra dei Fuochi. Il personale Arpac qui ha competenze che spaziano dai dati sulla balneabilità dei nostri 44 km di costa all’emergenza roghi ed alle analisi di terreni potenzialmente inquinati. Non possiamo permettere che gli uffici si impoveriscano ulteriormente di forza lavoro”.