Mondragone, Bertolino: le scarpate della passerella ciclopedonale sulla Domiziana vanno realizzate subito in erba naturale – come previsto dal progetto – per migliorare l’impatto visivo ed evitare il rischio tossico.
Il rispetto delle regole, la salute e la sicurezza, però, dovevano essere gli elementi determinanti per decidere tra le due alternative di erba. Ma evidentemente per il sindaco Pacifico, e anche per l’assessore competente Antonio Federico, l’unica cosa che interessa loro e’ il giudizio del consigliere regionale mondragonese, tralasciando le problematiche progettuali relative alla procedura amministrativa e quelle riguardanti la salute dell’uomo connesse all’erba artificiale. Infatti la base morbida dell’erba è costituita, spesso, da plastica riciclata ottenuta, ad esempio, da copertoni di veicoli a motore. Questa plastica riciclata è tossica? I rischi esistono realmente perché e’ costituita da composti riconosciuti sicuramente come cancerogeni da alcuni solventi. Il problema è del tutto simile a quello di altre situazioni ambientali considerate sospette e collegate all’uso di alcuni tipi di erba artificiale, primo fra tutti il calore emanato durante i periodi caldi dell’anno, infatti è dimostrato che – rispetto all’erba naturale – quella sintetica crea un ambiente molto più caldo quando surriscaldata dai raggi del sole. Il surriscaldamento provoca inoltre, con alcuni tipi di materiale, la liberazione di composti volatili responsabili, tra l’altro, anche di cattivo odore.
In conclusione, in presenza di una rotatoria che durante l’estate prevede una presenza quasi costante di automezzi che evidentemente rallentano, il pericolo tossico dell’erba artificiale va realmente ad aggiungersi ad altri tipi di esposizioni cancerogene legate alla circolazione ed allo smog addensato in tale area, che non è mai abbastanza ricordare in termini di contaminazione dell’aria. Quindi, non comprendiamo perché sia stata fatta questa irresponsabile scelta e non si e’ proseguito nella realizzazione di quanto previsto dal progetto, anche perché la facilità dell’assemblaggio delle scarpate in “terra armata”, attraverso operazioni di non particolare complessità, garantisce tempi brevi di realizzazione ed una soluzione paesaggisticamente corretta per coniugare le esigenze ingegneristiche con le problematiche di mitigazione ambientale, soprattutto per la tipologia di inerbimento prevista con essenze autoctone.
Le scarpate, infatti, trattate come dolci declivi e piantumate con piante erbacee e fiorifere di tipo autoctono, avrebbero determinato una continuità fisica (attraverso appunto la passerella ciclopedonale) e percettiva delle aree verdi poste ai margini della Domiziana, migliorando in tal modo la qualità urbana e fruitiva dell’intervento previsto e, a questo punto, non realizzato prima di tutto in spregio al relativo parere della Soprintendenza dei Beni Culturali che, a differenza di quanto hanno combinato già al cimitero ed del palazzo Tarcagnota, stavolta non tarderà ad intervenire. Esigiamo subito il rispetto delle regole unitamente al rispetto per l’ambiente, senza mezzi termini, a partire dalla risoluzione della problematica rifiuti in città che irresponsabilmente ci sta facendo trascorrere la stagione estiva sommersi dai rifiuti”!
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