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CULTURA. Imperdibile tappa del nostro viaggio con Francesco in Brasile: “Da Rio a Sao Luís. Ed è subito Jam session”

 
CULTURA. Oggi lasciamo Rio alla volta di Sao Luís capitale del Maranhao. Oltre mezza giornata passata tra taxi ed aerei quindi ne approfitto per scrivere qualcosa alternando, alla scrittura, due chiacchiere su ciò che ci attende ed un hamburger mangiato di fretta all’aeroporto di Sao Paulo. Dopo due voli, si arriva a Sao Luís con quindici minuti d’anticipo ed è corsa alla ricerca dei taxi che ci accompagnano alla posada (pensione). Si entra in stanza, si butta tutto alla meglio così come viene. Sull’equatore il sole tramonta sempre allo stesso orario e noi vorremo goderci il centro di Sao Luís con l’ultima ora di luce. Ci riusciamo. Io arrivo con il primo taxi. L’appuntamento è al “Centro do commercio”. Gli altri taxi non arrivano. Li attendo sulla strada principale dove, diverse bancarelle, vendono prodotti d’artigianato locale. Dando lo sguardo in un angolo vedo due donne che realizzano fiori con strisce di palma ed accanto alla più giovane una chitarra acustica poggiata al muro. Nel frattempo arrivano altri due dei tre taxi mancanti. Chiedo la chitarra alla ragazza. Gentilmente accetta e mi sparo il “Rock dei tamarri” di Tony Tammaro versione “Folsom Prison blues” di Johnny Cash. Viene il marito e parte la jam session. Mischiamo un po’ di tutto, dal raggae brasiliano ai 99 Posse. Tutto è ben accetto. La gente intorno concorda danzando. A parte questa breve parentesi, Sao Luís rispecchia in tutto e per tutto quello che ho letto su vari siti ossia la frase “fascino decadente”. I palazzi in centro, alcuni rinnovati altri lasciati al tempo, ricoperti di azulejos, fanno da cornice ad una città del Brasile in cui a farla da padrona musicalmente è la scena raggae. Decidiamo di mangiare qui un Arroz de peixe (tipo paella). L’aria jamaico-brasiliana mette allegria. Ne mette un po’ meno la miseria, rappresentata da alcuni giovani che raccattano gli avanzi sui tavoli dei turisti per sfamarsi. Domani direzione Lencois. Affrontiamo la parte più selvaggia del viaggio. Lasciamo a Sao Luís la miseria, il raggae ed il segno del nostro passaggio. Francesco