Dopo la risposta del Prof. Toscano ai nostri auguri, arrivano le preziose riflessioni dell’Avv. Carlo Cerrito: insieme possiamo provare a cambiare
“Gentilissimo Direttore Nicodemo, carissimo Professore Toscano, ho letto con interesse le vostre considerazioni che si sono succedute in questi giorni di festa su The report zone, e ne ho tratto alcuni spunti di riflessione.
Il grido d’allarme che trapela dai vostri scritti, ahinoi, è condivisibile, io stesso vivo con preoccupazione questa fase storica, le comunità a cui apparteniamo pare siano assuefatte, pare abbiano smarrito la via dell’indignazione, lo spirito critico sulle vicende sociali e politiche che scandiscono le nostre vite.
Eppure, mai come in quest’epoca storica, il cittadino può ambire ad essere protagonista nel palcoscenico della sua quotidianità. Si pensi agli strumenti della conoscenza che ci provengono da internet, con essi il cittadino potrebbe abbattere ogni mediazione e attingere in prima persona da molteplici fonti del sapere. Nonostante ciò, troppe volte preferisce delegare, assistere e non reagire al sacco del territorio, ostaggio di non pochi lupi travestiti da agnelli, improvvisati nell’esercizio della Politica, il cui scopo è battere cassa su questa o quella opportunità, lecita o illecita che sia.
Di conseguenza, il tema dell’ambiente, centrale nel 2019, purtroppo sembra essere oggetto di speculazioni invece che di promozioni, tanto nello scacchiere nazionale, quanto in quello locale.
In tale ottica, però, sento di non condividere le parole del mio grande amico, il prof. Toscano, quando afferma che l’iniziativa di Greta Tumberg non ha sortito un grande effetto. Non credo sia propriamente così, alla luce del fatto che negli ultimi mesi milioni di cittadini hanno mosso le loro coscienze sui temi ambientali, è già tanto! Certo, tali sforzi ora vanno capitalizzati e non dispersi, ma per questo fine non più delegabile, tutti siamo chiamati a giocare la nostra parte, meglio se opportunamente stimolati dalla Politica oltre il senso civico dei singoli.
La Politica, appunto. Quale ruolo riconoscerle? Un tempo ispirava e orientava coscienze ed economie, oggi appare poco credibile rispetto alle prime, inconsistente rispetto alle seconde, un problema serissimo.
Troppe ingerenze economiche sul piano della Politica ma, si sa, economia e Politica hanno – o dovrebbero avere – interessi confliggenti, la prima tesa al profitto, la seconda al benessere collettivo. Però, al di là delle congiunture mondiali che non sono alla nostra portata e che, in un modo o nell’altro, avranno il loro corso, quale ruolo spetta ai piccoli paesi in cui viviamo?
Un’emigrazione costante dettata da scarse opportunità occupazionali sta svuotando le nostre piazze di un numero impressionante di giovani.
È un dramma, e, nel contempo, probabilmente una delle ragioni per le quali accade quel che accuratamente ha segnalato Nicodemo nel suo messaggio di auguri. Con i giovani se ne vanno quelle sensibilità da cui, invece, dovrebbe scaturire il riscatto del territorio.
E a quanti restano, quale ruolo spetta? Subire passivamebte l’emorragia di giovani, il troppo che non va qui al sud, o tentare di stimolare un cambio di rotta? Certamente la seconda ipotesi, ma da dove partire?
A parer mio va stimolata l’iniziativa della cittadinanza, del mondo dell’associazionismo che dimostra un sano interesse collettivo, fa bene Nicodemo a credere nei comitati e nella parte sana della società, ma non è sufficiente.
Senza recuperare lo spirito di chi si sente parte di una comunità, non di una consorteria, ogni sforzo teso al riscatto ed al salvaguardia del territorio sarà vano.
A Falciano abbiamo l’esperienza di Massico Resiliente e di Terra del Falerno che molto hanno da insegnarci.
In sostanza, prima ci convinciamo che le pulsioni individualistiche e divisive appartengono ad un tempo andato, prima potremo fare bene per i territori che viviamo.
Così come il contadino è manutentore dei suoi terreni, il cittadino dovrebbe essere custode di tutto il resto, l’esempio del Cireneo dovrebbe guidarci”.
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