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Lettera aperta di un cittadino “inferiore” ad un giornalista “superiore”

 
CULTURA. “Caro Superiore, chi le scrive è, a detta sua, un inferiore. Uno di quelli che, per forza, si trova, vittima della tecnologia, a dover per forza venire al corrente delle sue affermazioni. Molti si offendono facendo in pratica il suo gioco ossia il gioco di chi, privo di idee sane per un paese in preda ad una crisi pandemica, scarica la propria bile approfittando del suo ruolo. Quello di clown. E sì mio caro, dopo aver letto gente come Terzani e Montanelli, quello che mi ricordano le sue affermazioni, che macchiano questo smartphone con il quale scrivo, non sono degne della parola “giornalismo”.
In un libro chiamato “La fine é il mio inizio” Terzani faceva, ricordando il Vietnam, la differenza tra il giornalismo ed il vero giornalismo ed io, non posso che includerla in quello fantoccio dove, le notizie cosiddette reali, erano solo quelle riportate dalle parole dei generali durante il briefing e fanculo la realtà dei fatti vissuta dagli abitanti dei villaggi bombardati in nome della democrazia. La sua bile, a me fa pena mio caro e sa perché? Perché è figlia, probabilmente, della cattiva gestione della regione in cui vive, in cui crede fermamente come nuova razza ariana e che giustifica ad esempio, in nome del goliardismo, quei cori beceri rivolti ai miei corregionali. Fortunatamente io sono inferiore e guardi, sono molto fiero di esserlo. Dico ciò perché se essere inferiore significa, portare allegria, avere pietà per il settentrione e per quello che ha vissuto e che tutt’ora vive in questa emergenza, che non urla beceri cori da stadio contro gli stessi ed inventa cose come il “caffè sospeso” in cui un bene minimo possa essere a disposizione anche degli ultimi rendendoli per due minuti “signori”, allora ben venga il mio essere inferiore perché sì, rispetto a lei saremo pure inferiori, ma liberi.
Noi, saremo liberi di agire secondo una tradizione che ci porta a vivere in maniera rilassata la nostra (a detta sua), inferiorità; lei schiavo di un partito sovranista e di un’idea che d’altronde, è l’unico modo di vendere un pezzo di carta che fà disinformazione a gente che la pensa come lei. Come una fontana rotta, praticamente, fa acqua da tutte le parti… e mi scusi per il gioco di parole. Non me ne vorrà chi la governa. Potrei scrivere altro ma mi chiedo: Perché perdere altro tempo? Difficilmente, una persona di cotanto intelletto capirà, dall’alto della sua superiorità, le parole di un inferiore.
Quindi non mi dilungo e la saluto. Però, a differenza del suo saluto, stile ventennio, lo faccio con le parole di un altro “inferiore” che da poco ci ha lasciato. Diceva il grande De Crescenzo, inferiore per eccellenza, “Si è sempre meridionali di qualcuno” e allora penso a lui ed alle risate che starà facendo insieme a gente del calibro di Giordano Bruno (filosofo), Salvatore Buglione (vittima innocente di camorra), Enrico Caruso (tenore), Domenico Cotugno (medico), Benedetto Croce (filosofo), Salvo D’Acquisto (eroe), i fratelli Peppino, Titina ed Edoardo nonché del figlio di quest’ultimo Luca De Filippo (attori e tanto altro), Don Peppino Diana (vittima di camorra), Gaetano Filangieri (giurista), Matilde Serao (scrittrice), Carlo Pedersoli (tutto), Massimo Troisi (più di tutto) Pino Daniele (musicista) e guardi, se volessi continuare, si consumerebbero le dita a furia di pigiare tasti per scrivere i nomi di persone che inorgogliscono me, i miei Conterranei e la Nazione in cui lei vive nel Mondo. Stanno ridendo guardando dall’alto le sue commediucce fatte di odio e di contenuti sterili e puerili, segni forse, data l’età, di deperimento neuronale mista, anche quello con molta probabilità, ad abusi di sostanze alcoliche. Saluti non distinti, Superiò e come diciamo Noi… Cà maronna t’accumpagn! Mai comm a mó, e l’unica cosa è cui tieni bisogno”. Un’inferiore di nome Francesco (Ogni riferimento a cose o a fatti accaduti è puramente casuale)