FALCIANO. “La Resistenza non è stata fatta soltanto dai Comunisti, ma da tutte le forze democratiche del Paese, che poi contribuirono alla Costituzione. Ogni anno si ripete la stessa storia: si mette in discussione il 25 Aprile, che è una data fondamentale per la nostra intera Nazione. Con questo mio gesto estremo intendo stabilire chi stava di qua e chi stava di là. Noi abbiamo combattuto i nazifascisti, e mi ci metto anche io in mezzo, con i miei 75 anni, perchè io moralmente mi sento come i vecchi partigiani. Ogni giorno devi essere partigiano per difendere certi principi. Il 25 Aprile è stata guerra di Liberazione, non guerra civile. Questo vuol dire che abbiamo combattuto i fascisti e i tedeschi. Questo è il 25 Aprile”. Queste le parole del signor Adolfo Massaro che, stamattina, esposto dal balcone la bandiera dell’Italia con accanto la bandiera comunista, Falce e Martello. Un gesto, a suo dire, “estremo, utile ad allontanare tutti coloro i quali mettono in discussione la data del 25 Aprile”.
UN PO’ DI STORIA – Il 22 novembre 1949 iniziava il movimento di lotta per l’occupazione delle terre che coinvolse più di 12.000 braccianti e contadini, uomini e donne di Terra di Lavoro. Nel cuore della notte suonavano le trombe e i lavoratori , guidati da dirigenti della CGIL e del PCI ,uscivano dalle loro case, per occupare le terre incolte, enormi latifondi non coltivati e spesso destinato al pascolo bufalino, con l’obiettivo di ottenere l’assegnazione dei terreni alle cooperative agricole. Tutto il carinolese fu interessato da quel movimento di lotta che vide partecipi anche braccianti e lavoratori di Falciano, all’epoca – lo ricordiamo- frazione di Carinola. Anche a Falciano, come a Nocelleto, si costituiva una cooperativa di braccianti, presieduta da Antonio Del Duca. Il movimento di lotta era formato da braccianti, da disoccupati, da diseredati che non avevano alcuna risorsa per sopravvivere.
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