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MONDRAGONE – Monsignor Piazza è l’unico (al momento) ad aver espresso parole contro atteggiamenti xenofobi

 
 
MONDRAGONE. Sono giorni, ormai, che stiamo seguendo da vicino la vicenda che sta interessando la città di Mondragone, in merito alla questione del focolaio Covid-19 che si è innescato nella zona dei Palazzi Cirio. Tante le notizie, i numeri ed i dati che, minuto per minuto, ci pervengono. Il problema, però, ha portato con sé anche altri “effetti collaterali”, quelli che riguardano il sociale.
Nel giro di poche ore dalla conferma dei primi casi di positività al Coronavirus a Mondragone, fra la comunità bulgara, in rete si sono innescati meccanismi di denigrazione. Alcuni commenti e diversi post a sfondo razzista nei confronti della suddetta comunità. Ci siamo occupati fin da subito di questo problema, perché crediamo essere grave. A tutto ciò, poi, si è aggiunto “l’effetto a catena” di commenti denigratori da parte di alcuni cittadini (gestori di pagine facebook ndr) di comuni della Provincia di Caserta, quali Santa Maria Capua Vetere e Baia Domizia nei confronti dell’interà città e popolazione mondragonese.
Abbiamo chiesto più volte l’intervento delle Istituzioni a riguardo, semplicemente con parole di denuncia e distaccamento, in primis, verso i pochi  cittadini mondragonesi che, per primi, hanno insultato la comunità bulgara. In secondo luogo abbiamo chiesto di intervenire nei confronti di chi ha denigrato un’intera città attraverso post apparsi su pagine Facebook anche abbastanza seguite.
Nessuno, al momento, è intervenuto, soltanto Monsignor Orazio Francesco Piazza che, con una lettera, ha scritto quanto segue:
È un momento particolare per la comunità di Mondragone, già segnata da difficoltà, problemi e ritardi. Veniamo da un periodo durissimo dove solo l’attenzione, la prudenza, la collaborazione, hanno creato le condizioni giuste per affrontare l’emergenza Covid-19. La notizia di questo focolaio generatosi in questi giorni non deve indurci allo sconforto o ad atteggiamenti xenofobi, ma deve aiutarci a costruire una sensibilità comunitaria che sappia rispondere alle urgenze”.
Un appello rivolto alla sensibilità di tutti i mondragonesi.  “È importante in questo momento far emergere il meglio di voi stessi. Non sono utili le umoralità e le reazioni che distruggono il tessuto sociale. Solo la comunione ecclesiale e la coesione sociale sono la risposta per indirizzare ogni sforzo delle istituzioni, del volontariato, degli attori sanitari verso una opportuna risoluzione. Ci sono vite in gioco: ed ogni uomo aldilà del colore, della nazionalità, della cultura è figlio prezioso agli occhi di Dio. Come sempre di fronte ad ogni vita dobbiamo disporre il cuore al senso di responsabilità e di solidarietà”.
Oggi la Chiesa ricorda la figura di San Giovanni Battista, patrono della vostra Collegiata. È stato il facilitatore del Messia, anche voi siate facilitatori di comunione e coesione per una qualità di vita e di fede che io conosco e vi riconosco e che ora deve entrare in gioco per creare le condizioni opportune con cui affrontare quest’ultima emergenza”.