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Truffe, intermediazioni assicurative abusive e tanti altri reati: scattano sequestri, perquisizioni e ordinanze cautelari

 
 
CRONACA.  Nelle mattina odierna, nella province di Caserta, Napoli e Isernia, a seguito di indagini dirette dalla Procura della Repubblica presso it Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, i militari del Comando Provinciale Carabinieri di Milano, coadiuvati in fase esecutiva da quelli dei Comandi Provinciali territorialmente competenti, hanno dato esecuzione a due ordinanze cautelaril , emesse dal G.I.P. del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di 16 persone italiane, ritenute a vario titolo responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di un numero indeterminato di reati, riconducibili nelle fattispecie incriminatrici della truffa aggravata, autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di valori, esercizio abusivo di attivita assicurativa e di intermediazione assicurativa, nonché, di marchi e segni contraffatti.
Durante le fasi operative è stata data, altresi, esecuzione a: quattordici decreti di perquisizione domiciliare; un decreto di sequestro preventivo emesso
dal Pubblico Ministero, avente ad oggetto: due sale slot e scommesse, diciassette societa di rivendita di autovetture (almeno dieci delle quali prive di sede fisica), una società di commercio di abbigliamento, un negozio di abbigliamento, vari immobili ubicati nelle province di Caserta e di Isernia, un motoscafo, svariate autovetture, nonche numerosi rapporti finanziari; un decreto di sequestro di nove siti internet tuttora attivi.
Dopo due anni di articolate indagini – condotte attraverso attivita di natura intercettiva, di osservazione, controllo e pedinamento, analisi di tabulati telefonici, accurati accertamenti patrimoniali, it tutto avallato, poi, dalle dichiarazioni rese da alcune persone informate sui
fatti – è stata accertata la sussistenza di un’associazione a delinquere particolarmente strutturata e operante, almeno dal 2012, prevalentemente nei comuni di Cancello ed Arnone, Castel Volturno e Villa Literno.
Tale consesso criminale – pienamente operante fino al momento dell’esecuzione dei provvedimenti cautelari – era dedito, in via prioritaria, alla contraffazione e commercializzazione – a mezzo di svariate decine di siti web di finti intermediari assicurativi – di polizze assicurative RCA temporanee, semestrali e annuali.
I proventi dei reati di truffa erano successivamente reinvestiti – ostacolando, dunque, l’identificazione della loco provenienza delittuosa – attraverso la predisposizione e Pattuazione di un articolato meccanismo, consistito nel far transitare il denaro accumulato quale corrispettivo dei contralti di assicurazione RCA falsi su diverse carte postepay intestate a prestanome (nel corso delle indagini ne venivano identificati almeno 280).
Questi ultimi poi, net ruolo di “monetizzatori”, con cadenza quotidiana prelevavano somme di denaro contante che, in minima parte erano redistribuite tra i sodali sotto forma di compenso fisso o a percentuale e, nella restante e pin cospicua parte, restavano nella disponibilità dei vertici dell’associazione, che lo reinvestivano attraverso la costituzione e/o il finanziamento di una serie di società agli stessi riconducibili, sovente attraverso la schermatura di intestatari fittizi.
Per dare contezza dell’allarmante dimensione “economica” del fenomeno criminale in oggetto, basti pensare che gli introiti quotidiani approssimativamente calcolati e riferibili alla singola “giornata di lavoro” ammontavano a cifre variabili dai 5.000 ai 10.000 euro. Nel corso delle investigazioni sono stati individuati – e fatti oscurare dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano – almeno 78 siti internet, rispetto ad una piattaforma che si ritiene ben più ampia.
La struttura criminale operava in maniera perfettamente collaudata: veniva creata una piattaforma telematica attraverso un sistema di anonimizzazione composito e accurato (siti allocati su server esteri, numeri telefonici fissi in realtà virtuali, SIM fittiziamente intestate); una volta realizzato it sito internet, attraverso prestanome o false identità, venivano acquistati da GOOGLE i privilegi di priorità per rendere immediatamente visibili net campo ricerca i link riconducibili all’associazione; i telefonisti addetti alla risposta erano organizzati su due call center che periodicamente venivano dislocati in sedi diverse per eludere eventuali investigazioni.