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SHOCK A MONDRAGONE – Operatore del 118 si incatena al palo e minaccia di darsi fuoco: carabinieri sul posto

 
 
MONDRAGONE. Una notizia che ha destato l’apprensione di un’intera città che per diverse ore è rimasta col fiato sospeso e sulle spine per il gesto estremo di un operatore del 118. Secondo quanto si apprende, infatti, l’uomo ha deciso di incatenarsi ad un palo nei pressi della postazione delle ambulanze all’interno dello stabile della locale Asl, circa alle 9:30 di questa mattina.
Minuti di tensione, con l’operatore 49enne in servizio da 12 anni che minacciava di darsi fuoco. Il suo gesto sarebbe scaturito per protesta. Sul posto sono prontamente intervenuti i Vigili del Fuoco del distaccamento locale ed i carabinieri della Locale Compagnia. Un gesto estremo che, forse, andrà ad aprire una finestra su un tema molto ampio: quello della precarietà.
Secondo quanto si apprende, l’uomo avrebbe protestato proprio per opporsi e rendere note le condizioni di precarietà in cui lui, e molti operatori versano. Certo, quella della precarietà è una tematica che riguarda l’Italia intera e diversi settori del mondo del lavoro. Su quello degli operatori del 118, tuttavia, ci sarà da approfondire per capire le reali condizioni di lavoro. Sicuramente, i ritmi snervanti portati avanti in questo settore, e quello della sanità in generale, anche durante l’emergenza Covid-19 (e tutt’oggi), obbligano a chi di dovere a gettare quanto meno uno sguardo per intuire se ci si trova dinanzi ad una precarietà dilagante. Noi, per l’importanza che attribuimao alla sanità, pubblica o privata che sia, ci auguriamo di no.

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