MONDRAGONE. I consiglieri comunali di opposizione Valerio Bertolino, Pasquale Marquez, Alessandro Pagliaro, Antonio Pagliaro e Giovanni Schiappa assumono una posizione precisa e determinata nei confronti del sindaco Virgilio Pacifico e della sua maggioranza.
“Da subito il nostro auspicio era quello che il rifacimento di piazza Umberto I – che siamo riusciti a realizzare non senza grandi difficoltà – non fosse poi sprecata dai futuri amministratori, prima ancora che dalla città.
L’occasione di un progetto che preservava la ricchezza del passato guardando al futuro, dove anche il commercio potesse vivere un momento di rinascita, con la crescita delle attività esistenti e l’apertura di nuovi esercizi in grado di offrire più servizi alla collettività, supportati dalle Istituzioni con incentivi e sgravi dopo troppi anni di sacrifici e crisi per i nostri commercianti, alla luce di una dislocazione degli uffici comunali secondo le disponibilità immobiliari esistenti all’interno del riqualificato centro storico.
Perciò realizzammo la delocalizzazione degli uffici comunali che, in virtù del trasferimento – allora fortemente voluto da noi, evidentemente poco da chi ci ha seguito – della Compagnia della Guardia di Finanza presso la Villa Bencivenga Biondani a ridosso della villa comunale che consentisse di avere un importante presidio delle Forze dell’Ordine nella zona lido della Città di Mondragone, favorendo un sostanziale recupero delle condizioni di legalità in un’area nevralgica per lo sviluppo turistico del territorio.
Dopo aver restituito all’antica dignità e bellezza il cuore antico della Città, eravamo convinti che fosse necessario favorire la presenza di uffici comunali direttamente nella centralissima piazza o in prossimità della stessa.
Con la realizzazione nel quartiere Sant’Angelo, alla Via Duca degli Abruzzi, del nuovo Comando di Polizia Locale (il cui progetto – è bene ricordare – è stato messo a gara ed i relativi lavori sono stati affidati dalla precedente amministrazione comunale, come di tutto quanto di cui continuano a riconoscersi indebitamente meriti gli attuali disamministratori, come ad esempio fanno per Il Grande Progetto della Bandiera Blu del Litorale Domitio) prima del relativo trasferimento e fatta salva la conferma del palazzo di piazza Umberto I di una sala adibita a mò di presidio operativo che garantisse la presenza in loco dei Vigili, l’Ufficio Tributi andava ubicato in via Sementini ove ancora vi si ritrovano gli Uffici della Soprintendenza Archeologica che dovevano essere trasferiti in via Benevento/via Udine – in prossimità della principale arteria cittadina ovvero viale Margherita – i cui locali ora sono destinati alla distribuzione dei kit per la raccolta differenziata che, invece, già avrebbero dovuto utilizzare i locali del piano terreno del Palazzo Tarcagnota in corso Vittorio Emanuele, ovvero sempre nelle immediate vicinanze della Piazza, ove è stata allocata al primo piano la Mediateca comunale “Antonio Sementini”, come opportunamente già deciso da noi e pianificato a suo tempo sempre da noi.
Disponemmo, inoltre, che gli uffici comunali afferenti l’area sociale e culturale, al momento del trasferimento del Comando di Polizia Locale nella nuova sede di Via Duca degli Abruzzi, fossero trasferiti presso la sede comunale di piazza Umberto I.
Addirittura prevedemmo anche l’utilizzo della sede ubicata in via Alemanno n. 75, nelle more del trasferimento completo di tutti gli uffici e delle forze di polizia comprese nel piano approvato nel 2015, che poi – successivamente – poteva essere disponibile per il rientro in città di un’articolazione della Polizia statale su cui stavamo lavorando con ottimi propositi, oltre che della Casa delle Associazioni, ma tutto ciò non è stato possibile perché una volta spostata la Mediateca dai locali terranei di via della Rifiorita, mai si è dato avvio al graduale adeguamento e trasferimento della nuova Caserma della Guardia di Finanza. Eppure, come non mai, l’attuale primo cittadino e la sua amministrazione sta sperperando risorse economiche e squilibrando il bilancio dell’ente a tal punto che, per il secondo anno consecutivo, ha fatto riconoscere il Comune di Mondragone come strutturalmente deficitario. La verità è che la maggioranza politica che disamministra la Città, invece di aiutare i commercianti – che a tutt’oggi non hanno potuto contare ancora su alcun sostegno finanziario legato alle vicende del corona virus – pensa soltanto ad altro, svendendo la nostra Comunità, in particolare in un’area della Città che forse, in passato, ha pagato un prezzo molto alto in termini anzitutto sociali con la delocalizzazione del mercato domenicale”.
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