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FALCIANO – Si recano in campagna per lavorare il terreno in affitto, aggrediti dai nuovi proprietari: scatta la querela

 
 
FALCIANO. La storia che stiamo per raccontare ha dell’inverosimile. Due coniugi sono stati aggrediti per essersi semplicemente recati sul terreno che hanno regolarmente in affitto, da anni, e per continuare la semina: scatta la querela. Sul posto, i carabinieri di Mondragone. N.B. Dal momento che non è nostra mansione, al momento, citare le persone in causa, ci limiteremo a definire “coniugi” la coppia con i 2 moggi di terreno in affitto e “nuovi proprietari” i signori che hanno da poco acquistato l’intero fondo agricolo. Dunque, la coppia di coniugi in questione, da anni, detiene in affitto due moggi di terreno. Questa parte di terreno rappresenta “una porzione di circa due moggi insistente sul fondo di maggior estensione catastalmente censito al foglio…” (si legge nella querela). In poche parole: l’intero fondo agricolo, di 14 moggi circa, suddiviso ed identificato con specifiche particelle catastali, è stato interamente venduto dall’ex proprietario ai nuovi proprietari. All’atto della vendita, dinanzi al notaio, viene però specificato che: “il possesso legale e materiale resta trasferito da oggi per tutti gli effetti utili ed onerosi, con la precisazione che segue: i venditori dichiarano che una piccola porzione del terreno di cui al presente contratto di compravendita, ubicata a confine con la via vicinale… e con il terreno già di proprietà delle defunte sorelle…, è condotta in affitto da (i coniugi)…,” … “Parte acquirente (i nuovi proprietari) si dichiara a conoscenza ed accetta la prospettata situazione”. Dunque, all’atto della vendita era stato chiarito e messo per iscritto dinanzi al notaio, che nel “trasferimento di proprietà” venivano osservate ed accettate dal nuovo proprietario le condizioni già in essere, in pratica l’affitto di due moggi da parte della coppia di coniugi. Nonostante questi antefatti, si legge nella querela: “in data 1 ottobre 2020, alle ore 11.00, i coniugi si sono recati sul fondo per seguire i lavori di preparazione della semina, materialmente eseguiti dall’operaio che nell’occasione operava con il trattore; dopo pochi minuti dall’inizio dei lavori di preparazione del fondo, i coniugi si avvedevano che dalla vicina azienda agricola sopraggiungevano, a bordo di un trattore, i nuovi proprietari terrieri che andavano a fermarsi proprio avanti al trattore condotto dall’operaio per impedirgli di proseguire il lavoro; a quel punto, uno dei nuovi proprietari si è lanciato dal trattore ed è corso verso la posizione in cui si trovavano i due coniugi sferrando un pugno sul viso al coniuge; nel reagire,  il coniuge riusciva a colpire al viso il nuovo proprietario ma cadeva a terra; a quel punto il nuovo proprietario ha iniziato a prendere a calci sul petto e al ventre il coniuge; solo l’intervento dell’operaio ha potuto scongiurare il peggio“. Questo uno stralcio di querela, ma non è tutto. Nelle righe successive, si legge: “Dopo l’intervento dell’operaio i nuovi proprietari hanno preso ad insultare la coniuge intimando loro di lasciare il fondo e proferendo pesanti minacce nel caso non si fossero allontanati e non avessero rinunciato alla coltivazione di quanto da loro acquistato precisando: “se vuoi quattro soldi di buona uscita te li posso pure dare…” “…il coniuge è stato costretto a ricorrere  alle cure del vicino nosocomio di Sessa Aurunca in cui i sanitari hanno riscontrato: contusione delle dita della mani; postumi di contusioni; contusione alla parte toracica; contusione della faccia, del cuoio capelluto e del collo escluso l’occhio; con una prognosi iniziale di giorni 7 e terapia farmacologica”. “…i nuovo proprietario, nei giorni successivi ai fatti sopra narrati ha eliminato lo stradone interpoderale che delimitava e distingueva la porzione di fondo coltivata dai coniugi..” Secondo l’avvocato difensore dei coniugi “…appare quindi chiaro il disegno criminale del nuovo proprietario che con il concorso dei fratelli hanno messo in atto un’aggressione con il solo fine di costringere la coniuge a rinunciare alla conduzione della porzione di terreno incidente sulla particella da loro appena acquistata…“. “…i coniugi intimoriti dall’aggressione subita, ad oggi non hanno più proceduto alla sistemazione e coltivazione del fondo da loro condotto…” in quanto “…vivono nella convinzione che se si dovessero recare nuovamente sul fondo subirebbero ulteriori e peggiori aggressioni…”. Staremo a vedere quali risvolti avrà la vicenda.