POLITICA. Ieri nelle sedi della propria segreteria politica sita in Pianura Napoli, l’onorevole Marco Nonno ha incontrato il presidente Dell’associazione nazionale Vittime delle marocchinate, Emiliano Ciotti, il referente regionale Avv. Emilio Pagliaro e la segretaria dell’associazione Dott.ssa Anna Mula.
L’incontro riguardava il proposito del consigliere Nonno di portare all’attenzione del parlamento regionale le vicende storiche legate alle violenze ed agli strupi di massa che furono commessi dai militi ‘marocchini’ sotto il comando della Francia nel periodo coincidente con lo sfondamento della linea ‘Gustav’ ai danni della popolazione civile della Campania, mediante proposta di mozione per l’istituzione della giornata della memoria in Campania.
Ricordiamo che le violenze più atroci furono commesse nella ‘Ciociaria ‘ come ricorda anche il grande Alberto Moravia nel proprio romanzo edito nel 1957, e la popolazione campana purtroppo fu colpita brutalmente e proprio in provincia di Caserta si registra l’uccisione di un bimbo di appena tre anni per mani di tali militi. L’on.le Nonno ha confermato di finanziare a sue spese una borsa di studio rivolta agli studenti di Pescopagano e Mondragone, con la premiazione della migliore relazione che sarà prodotta per ricordare le Vittimi civili dei goumiers. È stata scelta la data del 18 Maggio per commemorare le vittime in quanto coincide al giorno successivo allo sfondamento della linea Gustav, e della caduta di Esperia, dove, i 7.000 “goumiers” sopravvissuti (erano partiti all’attacco in 12.000) devastarono, rubarono, razziarono, uccisero e violentarono.
Le cifre riguardanti il totale degli stupri e degli omicidi sono molto varie. Nelle ore successive allo sfondamento della linea Gustav, 7000 soldati marocchini, liberi dal comando, si avventarono su di un’ampia area della provincia di Frosinone e della provincia di Latina. Le conseguenze furono spaventose: secondo alcune fonti ufficiali furono stuprate più di 60.000 donne dagli 8 agli 85 anni. Furono sodomizzati all’incirca ottocento uomini; tra di essi anche il prete di Santa Maria di Esperia, Don Alberto Trilli, fu legato e sodomizzato tutta la notte, morì poco dopo per le violenze subite. Poi furono uccisi impalati gli uomini che cercavano di proteggere le donne e i bambini. Fu razziato il 90% del bestiame.
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