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L’INTERVISTA – Michele Provitola, Ingegnere ed Ispettore Ponti: “Su tutto il tratto nazionale abbiamo opere vetuste ma allo stesso tempo molto attenzionate”

 
 





CULTURA. Abbiamo già avuto il piacere di intervistare, su queste pagine, Michele Provitola, laureato come Ingegnere Edile presso l’Università Federico II di Napoli con 110 e lode ed attualmente Ispettore Ponti per la Tangenziale di Napoli, Gruppo Autostrade per l’Italia, tronco A56.
Lo abbiamo sentito nuovamente, per farci raccontare le ultime novità in merito alle vicende legate al controllo dei Ponti, delle Gallerie e dei Viadotti. “Ad oggi sono Ispettore Ponti per Tangenziale di Napoli, Gruppo Autostrade per l’Italia, tronco A56. Allo stesso tempo, svolgo la medesima attività sulla A16 Napoli-Canosa, A1 e A30. Per me, far parte di un Team di 420 Ispettori su 60 milioni di abitanti è un immenso piacere, ma soprattutto, il piacere è quello di “giocare in casa”. Ho spesso rifiutato molte proposte da altre zone del Nord, per restare qui. Per me questa è soprattutto una sfida con me stesso e al contempo cercare di migliorare il nostro patrimonio infrastrutturale”
Spesso mi capita, quando esercito la mia attività nella zona di Napoli-Fuorigrotta, di guardare la mia Università, le classi in cui studiavo, ed ora invece, sono dall’altra parte a “giocare in casa”.
Abbiamo chiesto, poi, all’Ingegnere Provitola, informazioni in merito alla durabilità delle infrastrutture, e ci ha risposto: “Posso dirti che il problema della durabilità delle opere d’arte (Ponti, Viadotti e Gallerie) in Italia, sia in cemento armato che in cemento armato precompresso, è legato a diversi fattori (intrinseci o estrinseci), ma soprattutto alla corrosione dell’acciaio che, aumentando di volume determina l’espulsione del calcestruzzo.  Immaginiamo che, il cls sia una sorta di protezione nei confronti dell’acciaio, il quale, riduce di gran lunga la velocità di corrosione delle armature. Pertanto, è deducibile, che migliore sia la qualità di un cls, minore sarà la possibilità che gli agenti aggressivi penetrino all’interno della struttura provocando corrosione. Penso che fra un ponte in cemento armato ed in cemento armato precompresso, sicuramente quelli in precompresso si trovino in buone condizioni, lì dove la guaina che protegge i cavi risulta integra. Molti studi hanno dimostrato che, se la guaina (nella quale sono raccolti i cavi da precompressione) non risulta deteriorata, l’acciaio resta a diretto contatto con il calcestruzzo e quindi la corrosione sarà quasi impossibile per mancanza di ossigeno, principale causa, insieme all’acqua del processo corrosivo.”.
Continuando nel discorso, poi, l’Ingegnere Provitola ci spiega: “Su tutto il tratto nazionale abbiamo opere abbastanza vetuste, ma che allo stesso tempo sono molto attenzionate. Ad oggi, stiamo vivendo un periodo di transizione in termini normativi: in maniera graduale si sta avendo il passaggio tra la Circolare del ’67 e le nuove Linee Guida sui Ponti. Ogni opera viene ispezionata ben 4 volte l’anno (ogni 3 mesi), ma oltre a definire la classe di degrado del singolo elemento strutturale, si tiene conto anche di intensità e ubicazione del difetto (parametri, a mio avviso, importantissimi nella definizione dello stato di degrado di un Ponte). È sicuramente un passaggio che sta avvenendo con gradualità, ma che comunque sta avvenendo, e penso che da qui a qualche anno, avremo un quadro molto più complesso e definito.”  
Dopo ad averci delucidato in maniera approfondita sulla questione dei Ponti, l’Ingegnere Provitola passa al discorso Gallerie: “Soltanto 15 giorni fa abbiamo avuto le nuove Linee Guida anche per l’ispezione delle gallerie. Anche qui, in termini di ispezione e controllo, c’è maggiore attenzione verso queste opere. In prima battuta posso dirti che per ogni Galleria, sarà redatto un Piano di Sorveglianza, in cui, elemento per elemento verrà definito cosa e quando fare in termini di manutenzione. Rincuora vedere che il mondo delle ispezioni sta cambiando, in meglio ovviamente. Certo, non doveva essere il Morandi il pretesto per questo cambiamento, ma l’importante è che nei fatti stia avvenendo”. E alla nostra domanda, cosa pensi del nuovo Morandi, Provitola ci risponde così: “Per adesso…non è un’opera di mia competenza, ma penso, che il nuovo Morandi, rappresenta un ottimo lavoro di architettura e di ingegneria, progettato da Renzo Piano, e non stiamo qui a dire, dunque, di chi stiamo parlando”.
Infine, Michele, ci saluta così: “Sono contento del mio percorso, certo, le responsabilità sono tante, ma amo il mio lavoro e spero di comunicare ulteriori bellissime novità in una nuova intervista che spero avrò la possibilità di fare presto con voi.
Sicuramente, ci dedicheremo ulteriormente a questa importantissima tematica che, da alcuni anni a questa parte, sta diventando d’interesse comune. Cercheremo di entrare sempre più nella materia, grazie alle nozioni dell’Ingegnere Michele Provitola. Siamo noi a ringraziarlo per tutto quello che da, quotidianamente, per ognuno di noi e per l’intero territorio.