10 Novembre 2015 – Mondragone. Refezione scolastica, oggi il Comune di Mondragone ha presentato l’elenco con i nominativi delle famiglie che hanno aderito al servizio. Tale questione, stamattina, ha creato qualche disagio. L’amministrazione, stando alle dichiarazioni di alcuni cittadini, ha chiesto alle scuole di avvisare le famiglie degli alunni che non avevano ancora pagato per il servizio mensa, invitandole ad andare a prendere i propri figli alle ore 12.00, non potendo usufruire del pasto. Nel giro di qualche ora si è alzata la polemica che si unisce anche alle diatribe politiche degli ultimi mesi. In primis si contano i disagi per quei genitori che, alle ore 12.00, hanno dovuto lasciare il proprio lavoro, o le proprie faccende, per recarsi a scuola a prendere i propri figli, dovendoli riaccompagnare, poi, alle ore 15.00. In secondo luogo si è riaccesa la polemica in merito alle fasce di appartenenza, ossia alla richiesta, di molti, di creare fasce di adesione utili a far si che possano usufruire del servizio mensa tutti gli alunni.
In tal senso risultano fondamentali le dichiarazioni di Antonio Taglialatela, ex Assessore alla Pubblica Istruzione, che ha inteso intervenire pubblicamente: “Cosa si aspetta ad incalzare l’Amministrazione Comunale per regolamentare il servizio ? Forse in ballo ci sono i prossimi patrocini delle iniziative da dover svolgere – afferma ironicamente l’ex Assessore alla Pubblica Istruzione, Antonio Taglialatela –Siamo la città dell’Assurdo, con un’Amministrazione fantasma, dove i diritti vengono non solo calpestati ma addirittura non riconosciuti. Due Atti di diffida a provvedere, una bozza di Regolamento, ma chi di competenza è da oltre un anno che latita. Ho sempre nutrito grande rispetto per l’elevata funzione sociale svolta dalle Associazioni, soprattutto quelle libere e incondizionate da ogni logica del “patrocinio” di turno.
Quanto sta accadendo in città oggi è gravissimo: i diritti non possono essere sostituiti dall’elemosina, specialmente se si tratta di fanciulli che si formeranno alla società del domani. Tale prassi, ormai radicata tristemente a più livelli, è politicamente ed umanamente insopportabile, nonché pericolosa dal punto di vista socio-pedagogico. Non si può concepire una formazione basata sulla “richiesta”, sulla mera dipendenza dalla filantropia e soprattutto sulla semplice “carità”. In una società avanzata e democratica, la scuola si difende dalle disuguaglianze e dalle ingiustizie sociali attraverso la pratica dei diritti. Una scuola realmente democratica ed aperta non accetta l’esistenza de “il figlio del sindaco e quello del contadino”. Essa, infatti, accoglie tutti lottando per distruggere le miserie e non per enfatizzarle.
Come ex Assessore alla cultura dell’ultima “giunta di sinistra” che ha governato la città abbiamo lavorato con grandi risultati nei confronti della Pubblica Istruzione, della Refezione Scolastica, assicurando il diritto civile, sociale e culturale di accedere al servizio a tutti i bambini, senza distinzione di appartenenza ad un ceto economico. Il primato del diritto fu affermato, durante quell’esperienza felice, attraverso l’istituzione di una commissione mensa con regolari convocazioni e l’avvio di un proficuo quanto sinergico lavoro con il mondo dei genitori e delle scuole cittadine. Nel 2009 ci fu l’anticipo del servizio che partì il 29 settembre ed un lavoro a favore della redazione di un regolamento, poi interrotto e vanificato dagli assessori che mi hanno succeduto.
Presenteremo un esposto alla Procura della Repubblica nei confronti delle inadempienze dell’Amministrazione Comunale, cosa faranno le Associazioni?”.
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