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CASERTA – LE STRADE DI CHI AMA: per una rinascita educativa e culturale

 
CASERTA – La recente tragedia di Gennaro e Gabriel è un colpo in pieno viso alla nostra città, una tragedia che deve darci la forza della riscossa, del risveglio, alla quale rispondere con un’azione di sistema, l’unica che possa fronteggiare la violenza, la cultura dell’aggressione, dei coltelli. Abbiamo costruito una traccia di ragionamento da cui partire, coinvolgendo commercianti, attivisti, associazioni e abitanti del centro storico: davanti a problemi complessi le soluzioni si costruiscono insieme, con l’obiettivo di ricostruire la comunità educante, riaccendere la cultura dell’inclusione, della non-violenza, dello scambio e del confronto.
 
Bisogna aumentare la presenza delle forze dell’ordine nei luoghi più frequentati per disincentivare e prevenire atti di violenza, certo, ma ribadiamo che questa è solo una soluzione tampone, che non risolve il problema alla radice e dà una risposta muscolare ad una questione che invece è estremamente complessa. Sorge inoltre un’altra domanda: come si controllerà che circa 100 attività commerciali rispettino l’attuale ordinanza se non si dispone di forze per presidiare semplicemente il territorio? In ogni caso, lo stato d’eccezione è partito dal giorno 1 settembre e terminerà il 30 dello stesso mese. E dopo?
Ecco perché indichiamo altre proposte e riflessioni, che vengono dall’esperienza sociale, educativa, associativa di Caserta Decide.
I ragazzi e le ragazze di Caserta vivono in un mondo chiuso, con scarse prospettive e zero luoghi di incontro diversi dalla strada, dai bar, dai centri scommesse. Occorre quindi disseminare socialità, aumentando gli spazi per i giovani dal centro storico ai rioni popolari, alle frazioni pedemontane, perché si possa sradicare la cultura della violenza e della sopraffazione rendendo protagonisti di questo processo i cittadini e le cittadine, le famiglie, i ragazzi e le ragazze.
Bisogna far diventare il centro storico un bene comune, promuovendo un Patto di Collaborazione tra commercianti, associazioni, residenti e la società civile in qualsiasi forma organizzata per promuovere iniziative culturali e di prevenzione. Fondamentale è inoltre sviluppare iniziative culturali (proiezioni, spettacoli teatrali, concerti, presentazioni di libri etc) da diffondere in tutto il centro storico della città, per offrire alternative all’unico modello di divertimento oggi esistente. Queste iniziative possono essere organizzate con il supporto dei commercianti, delle associazioni, degli operatori del settore culturale, ma hanno bisogno del supporto strutturale dell’Amministrazione comunale che deve supportarle con fondi, ove possibile, e sollevando di determinati tributi gli organizzatori.
Bisogna subito riaprire la Biblioteca Comunale Ruggiero e farla diventare un luogo di contrasto alla povertà educativa per i minori.
Bisogna investire nello sport come palestra educativa per i giovani. Il Palavignola potrebbe diventare la mattina palestra per il Liceo Giannone ed il Liceo Artistico – che ne sono sprovvisti in zona Saint Gobain – e al pomeriggio un’attrezzatura a servizio delle associazioni e dei giovani.
Bisogna valorizzare i Progetti di Alternanza Scuola-Lavoro dando la possibilità ai giovani più problematici di fare esperienze nel tessuto associativo che si prende cura della città.
Parallelamente al Comitato Ordine Pubblico e Sicurezza, proponiamo di istituire un Comitato di Educazione e Cultura comprendente scuole, Enti del Terzo Settore e istituzioni. Bisogna fare un investimento nelle scuole utilizzando anche le ore di educazione civica per coltivare il sesto senso: il senso civico. Sono solo alcuni spunti per iniziare una riflessione complessa e far diventare la memoria di Gennaro impegno di tutti.