17 Novembre 2015 – Marcianise. In data odierna, nell’ambito delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, i Carabinieri della Compagnia di Marcianise e della Stazione di Gricignano di Aversa hanno dato esecuzione ad un’ ordinanza di custodia cautelare, emessa nei confronti di 10 persone accusate a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento della immigrazione clandestina, falsità in atti, truffa aggravata ai danni dello Stato, estorsione e ricettazione. L’indagine, eseguita dai Carabinieri della Stazione di Gricignano di Aversa, ha consentito di disarticolare due sodalizi criminali, uno formato da cittadini di nazionalità ucraina, l’altro da cittadini italiani, con elementi di collegamento tra di loro.
Il modus operandi di entrambe le associazioni consisteva nel trarre profitto dalla condizione di illegalità di cittadini extracomunitari, provenienti principalmente dall’Iran, dalla Nigeria e dall’Ucraina. L’investigazione ha consentito in particolare di individuare un gruppo di cittadini ucraini, operanti nel territorio dell’agro-aversano, dediti alle estorsioni e alla produzione di documenti falsi finalizzati a consentire la circolazione di autoveicoli italiani radiati dai registri della motorizzazione ai fini dell’esportazione all’estero. Tali autoveicoli venivano muniti di targhe e documenti stranieri falsi e potevano così circolare anche in elusione degli obblighi tributari ed assicurativi. Le indagini hanno anche permesso di raccogliere elementi circa l’ esistenza di un’ulteriore associazione delinquere, formata da italiani, dedita al favoreggiamento dell’ingresso e della permanenza in Italia di cittadini stranieri. Nello specifico le indagini consentivano di ricostruire circa 20 matrimoni “fittizi”, celebrati nei Comuni di Giugliano in Campania, di Pozzuoli, di Napoli e di Quarto, contratti tra stranieri e soggetti di nazionalità italiana, per consentire agli stranieri, dietro pagamento di somme di denaro, la permanenza regolare nel territorio dello Stato. Nel corso dell’attività investigativa è emerso, inoltre, che l’associazione per delinquere composta da cittadini italiani, favoriva l’ingresso in Italia di cittadini extracomunitari provenienti dall’Iran, che, prelevati dalla Turchia e muniti di falsi documenti realizzati in Italia, venivano accompagnati nel territorio nazionale
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