CAMPANIA. L’ordinanza N.1 del 7 gennaio 2022 fa “arrabbiare” e non poco il Governo guidato da Mario Draghi. Secondo quanto si apprende, il Governo centrale pare stia preparando un ricorso contro il Governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca. Nel mirino l’ultima ordinanza, quella del 7 gennaio scorso, con validità fino al 29 gennaio prossimo. Fra le varie cose specificate nella ordinanza in oggetto, oltre alla “sospensione delle attività in presenza dei servizi educativi per l’infanzia di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, e dell’attività scolastica e didattica in presenza della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado”, motivo per cui il Governo sta presentando il ricorso, vi sono altre specifiche che stanno spaccando la Regione Campania in 2 tronconi: favorevoli e contrari.
Nella stessa ordinanza, infatti, si legge: “Sull’intero territorio regionale, fatta salva l’adozione di ulteriori provvedimenti in conseguenza dell’evoluzione della situazione epidemiologica, con decorrenza dalla pubblicazione del presente provvedimento e fino al 29 gennaio 2022: 1.1. dalle ore 22,00 e fino alle ore 6,00 è fatto divieto di consumo di bevande alcoliche, di qualsiasi gradazione, nelle aree pubbliche ed aperte al pubblico, ivi compresi gli spazi antistanti gli esercizi commerciali, le piazze, le ville e i parchi comunali; 1.2. sono comunque vietati affollamenti o assembramenti per il consumo di qualsiasi genere alimentare in luoghi pubblici o aperti al pubblico. E’ fatta raccomandazione ai Comuni e alle altre Autorità competenti di intensificare la vigilanza e i controlli sul rispetto del divieto di assembramenti, in particolare nelle zone ed orari della cd. “movida”.
Inoltre, “Salvo che il fatto costituisca reato, il mancato rispetto delle misure di cui al presente provvedimento è punito, ai sensi delle norme del decreto legge n.19/2020 e del decreto legge
33/2020, come modificati in sede di conversione in legge e ss.mm.ii., con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 400 a euro 1.000 e non si applicano le sanzioni contravvenzionali previste dall’articolo 650 del codice penale o da ogni altra disposizione di legge attributiva di poteri per ragioni di sanità. Si applica altresi’ la sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni”.
Il Governo, dunque, “ha annunciato l’intenzione di impugnare la decisione presa dalla Giunta De Luca in Campania in merito alla Dad. Per impugnare l’atto, viene spiegato da fonti di Palazzo Chigi, non è formalmente necessario un Consiglio dei ministri ma ci potrebbe essere comunque una informativa in Cdm. Solo che sarà necessario il consenso del Consiglio dei ministri, già fissato tra una settimana: il 13 gennaio. La decisione dei ministri guidati dal premier Mario Draghi si fa forte del decreto legge approvato il 24 dicembre scorso, che proroga la norma che limita “esclusivamente” alla zona rossa la possibilità agli enti locali di “derogare alle disposizioni” dell’esecutivo in tema di focolai ed elevata diffusione del virus”. – LEGGI LINTERA ORDINANZA DI DE LUCA QUI ordinanza-n-1-del-7-gennaio-2022
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