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FALCIANO – Addio alla Signora Passaretti, il toccante e profondo ricordo del figlio Carlo Amendola

 
FALCIANO. Addio alla signora Concetta Passaretti, compianta madre di Carlo Amendola. Carlo, professionista stimato e nostro amico che, proprio lo scorso sabato, abbiamo avuto il piacere di intervistare per argomenti inerenti il suo mondo lavorativo. Lui, è una Guida Ambientale Escursionistica. Nel giro di qualche ora, la signora Concetta è volata in cielo. E’ stato un fulmine a ciel sereno, “è stato come vivere un sogno bruttissimo“, ci ha detto l’amico Carlo che ha voluto esternare il suo pensiero, il suo ricordo ed i suoi rimpianti, proprio sulle nostre pagine, con uno scritto toccante che vi proponiamo qui di seguito:
“Stanotte l’ho passata abbastanza male e mi è sorto il desiderio di far conoscere, a quante più persone possibili, chi era davvero mia madre (anche se credo molti lo sappiano già). In questi giorni la vita mi ha insegnato nel modo più straziante e spietato possibili che non esiste il “domani”. Crediamo di avere tempo, di poter rimandare, ma in realtà non ne abbiamo. Avevo tanti progetti per rendere felice mia madre… uno fra tutti, quello di portarla, insieme ai miei fratelli, in crociera. Quando mia madre si sposò alla fine degli anni 60, partì immediatamente con mio padre alla volta della Svizzera senza mai fare il viaggio di nozze.
Era un piccolo modo per ringraziarla di tutto l’amore con cui ci inondava. Era una donna dolcissima, intelligente e molto ironica. Amava ridere e fare scherzi. Con lei avevo un piccolo rituale mattutino: appena sveglio, le portavo il caffè. Entravo nella sua camera in punta di piedi, aprivo la finestra quel tanto per fare entrare un po’ di luce, senza esagerare, e le poggiavo la tazzina sul comodino… e quante volte poi mi ritrovavo addosso quegli occhioni verdi, che mi guardavano sornioni, come per dire “ce ne hai messo di tempo a portarmelo”. Era la mia colonna, il mio centro, il mio porto sicuro… mi sembra impossibile, assurdo, adesso, girare per questa casa e non trovarla a trafficare nell’orto, in cucina, a spazzare il vialetto del giardino oppure a riposarsi, dopo pranzo, sul divano, guardando un po’ di televisione. Amava l’armonia in famiglia. Sempre pronta a dare un consiglio assennato, una parola gentile.
Viviamo tutti appesi a un filo delicatissimo e caricandolo di brutti pensieri, di rabbia, gelosia, invidia, diventa sempre più sottile… perché? Perché non capire che la vita che abbiamo noi tutti è un soffio? Invece di perderci, di perdere istanti, minuti, ore in sentimenti distruttivi, perché non dare amore, gentilezza e armonia? Vivere di rimpianti, per una carezza non data, per un abbraccio trattenuto è un veleno terribile da sopportare. Amate, fate pace finché potete perché farlo domani non ha senso… il domani non esiste, domani è già troppo tardi”.
La nostra immensa e profonda vicinanza va a Carlo, Antonio e Franca, chiamati a vivere un momento difficile.