MONDRAGONE. “Uniti contro la guerra, uniti per la Pace” è il convegno che si è avuto questa mattina dove il sindaco Dott. Virgilio Pacifico era presente con il Vescovo S.E. Mons. Francesco Orazio Piazza e tantissime altre rappresentanze, oltre all’intera comunità scolastica di Mondragone.
Un momento importante per ribadire i valori della democrazia e soprattutto della pace, contro ogni guerra. Momenti profondi, attraverso i quali si sono ripercorse anche le terribili immagini e vicende di questi giorni in Ucraina. A ribadire in maniera impeccabile i valori fondamentali di ogni democrazia, allontanandosi dall’idea di ogni possibile guerra, il sindaco Virgilio Pacifico, con un discorso profondo: “L’art. 11 della Costituzione italiana ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. La costituente, all’indomani della II guerra mondiale, poneva tale principio come presupposto imprescindibile per costruire un Paese civile e democratico.
Mai avremo pensato, infatti, di dover oggi gridare Stop alle armi! Stop alla guerra! Evidentemente l’umanità non riesce a far tesoro delle esperienze già vissute, anche in tempi recenti, e il cosiddetto cammino verso il progresso e la civiltà, altro non nasconde che l’antico istinto di sopraffazione di Caino verso Abele, ovvero di un popolo contro l’altro.
Alle porte dell’Europa si è sviluppato un conflitto bellico per mere ragioni geopolitiche, e per le mire espansionistiche di un leader che ritiene di annettere, con la forza, ulteriori territori al fine di acquisire nuove risorse per rafforzare l’economia della sua nazione, a discapito di un popolo intero, del popolo ucraino, cancellandone la Patria e l’identità. Per il nostro essere europei, per la nostra cultura, per la nostra storia, per i valori in cui crediamo, e per tutto ciò che rappresentiamo, noi oggi siamo al fianco di ogni ucraino che sta subendo i bombardamenti russi, che sta difendendo la sua Patria, che lotta per affermare il diritto alla sua libertà.
Questi sono i sentimenti che nei giorni scorsi, anche a nome della nostra comunità, ho espresso al Sindaco di Kiev. Seppur lontani dal fronte, tutti noi, inevitabilmente, siamo chiamati a fronteggiare gli effetti di questa guerra che si ripercuoteranno , inevitabilmente , anche sulle nostre comunità, già aff
La sfida che ci apprestiamo dunque, ad affrontare, è si complessa ma non impossibile. Ognuno di noi è chiamato a fare la sua parte, nella convinzione che gli sforzi messi in campo dalle diplomazie internazionali possano ottenere gli auspicati risultati di conciliazione tra i popoli e la riaffermazione della pace nel mondo”.
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