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Operazione congiunta tra Commissione Ecomafie, Carabinieri e Polizia locale di Napoli, sequestrata fabbrica di buste illegali a Caivano

 
CRONACA. Roma, 8 aprile 2022. A seguito dell’attività info-investigativa sul tema degli shopper illegali condivisa con la Commissione Ecomafie nei mesi scorsi, nella giornata di ieri la Polizia Locale di Napoli, reparto di tutela ambientale, congiuntamente ai Carabinieri Forestali di Napoli, ha effettuato un controllo presso un’azienda di produzione di buste di plastica in zona Caivano, dove ha effettuato un sopralluogo anche il Presidente della Commissione Ecomafie Stefano Vignaroli, sulla base dei protocolli d’intesa con il Comune di Napoli e Assobioplastiche.
A seguito degli accertamenti gli agenti hanno rilevato che l’azienda aveva in essere un’attività di produzione di buste di plastica sia certificate ai sensi della compostabilità e biodegradabilità secondo la norma UNI en 13432/2002 che buste prodotte in plastica tradizionale. Parte di questa produzione era destinata al mercato estero.
Una parte di questa produzione di buste di plastica illegali, dagli accertamenti effettuati anche sui documenti fiscali, era destinata al mercato nazionale italiano. Pertanto sono state sottoposte a sequestro 32 cartoni contenenti in totale 320 kg circa di borse in plastica non biodegradabili e non compostabili. Inoltre le medesime borse non rientravano neanche nella tipologia di riutilizzabili perché prive delle indicazioni di legge obbligatorie.
Contemporaneamente, avendo provveduto a visionare l’intera documentazione attestante le autorizzazioni per la produzione di materie plastiche, gli agenti hanno constatato la mancanza dell’autorizzazione unica ambientale necessaria per rendere operativo l’opificio. Pertanto procedevano anche al sequestro penale Artt. 279 e 124 c.7 Dlgs 152/06, dei locali e delle attrezzature in esso contenute, utili alla produzione delle borse oltre che alla lavorazione delle materie prime, deferendo il titolare alla autorità giudiziaria.
I locali sottoposti a sequestro sono stati lasciati liberi per la parte della commercializzazione delle borse già finite e presenti nel deposito che rispettano la normativa di mercato. Per quanto attiene il sequestro delle borse non a norma si è effettuato un sequestro amministrativo ed irrorata una sanzione pecuniaria che va da un minimo di 2500 ad un massimo di euro 25.000, ex art 226 bis Dlgs 152/06. Le attività si sono concluse sotto la visione dei componenti della commissione Ecomafie.