Ieri mattina, militari appartenenti alle Stazioni Carabinieri Forestali Roccamonfina e di Varano Patenora, con l’ausilio dei militari della Stazione Carabinieri di Teano, hanno dato esecuzione all’ordinanza emessa dal GIP del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta di questa Procura, con la quale è stata applicata la misura cautelare personale del divieto di dimora nel comune di Teano nei confronti di R.D.B. di anni 42, gravemente indiziato dell’incendio boschivo verificatosi l’8 agosto 2022, che ha interessato il rilievo denominato “Monte Canneto” nel Comune di Teano, che interessò, nonostante l’intervento di 5 squadre antincendio appartenenti a varie amministrazioni pubbliche e di mezzi aerei antincendio, una superficie complessiva di circa 15.000 mq.
Le attività investigative, dirette da questa Procura ed effettuate dai militari della Stazione Carabinieri Forestale di Roccamonfina, hanno consentito di raccogliere indizi di colpevolezza a carico dell’indagato che si fondano principalmente sulle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza installato dai Carabinieri Forestale di Roccamonfina nei pressi del luogo ove è stato appiccato il fuoco.
Da tali immagini risulta che alle ore 11:06 circa a bordo di un ciclomotore Piaggio, modello Zip, di colore azzurro e verde, l’indagato ha percorso la strada sterrata che dalla SP31 conduce all’interno della collina e ai terreni ivi coltivati, dove ha sostato per circa 7 secondi abbassandosi in direzione della vegetazione seccagginosa ivi presente, nel punto dal quale, 6 secondi dopo, iniziavano a propagarsi le fiamme.
I medesimi militari, a seguito di perlustrazione della zona limitrofa, hanno poi individuato nella stessa giornata dell’8 agosto u.s. il motociclo e la persona ripresa dal sistema di videosorveglianza presente nel centro di Teano; hanno scattato delle foto, che hanno permesso di identificare compiutamente il soggetto, il quale è risultato essere la stessa persona ripresa all’atto della commissione dell’evento delittuoso.
Anche i riscontri forniti dall’estrazione dei tabulati del traffico telefonico dell’utenza in uso all’indagato hanno confermato la presenza in loco dell’indagato nell’orario di innesco del fuoco, in quanto il suo cellulare agganciava proprio le celle telefoniche di copertura di detto luogo, peraltro distante dal suo luogo di residenza in Teano.
Il quadro indiziario raccolto a carico del soggetto è stato ritenuto grave dal Giudice per le Indagini Preliminari che ha accolto la richiesta di applicazione di misura cautelare personale, ferma la presunzione di innocenza fino alla sentenza irrevocabile di condanna.
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