Dopo l’emersione di uno sfaldamento del Monte Massico con una crepa visibile ad occhio nudo ed i tanti problemi di manutenzione, ci si chiede come mai da due anni sono fermi i Cantieri provinciali della Provincia di Caserta che si occupavano di manutenzione e prevenzione del massiccio aurunco.
Le sedi situate lungo tutto il comprensorio sono deserte di personale e operai e nessun atto di intervento viene più effettuato sulla montagna. La provincia ha previsto progetti su altri luoghi ma non sul Monte Massico sia di pulizia strade, di cura del territorio e di prevenzione di ogni problematica ambientale. Le maestranze sono state trasferite altrove. Nulla è valso per ora il sollecito fatto al Presidente della Provincia Magliocca da parte di associazioni ambientaliste e poco impegno c’è anche da parte dei sindaci del comprensorio.
Con l’arrivo delle piogge, la preoccupazione è forte visto che alcune zone soprattutto di Piedimonte di Sessa, Casanova e Mondragone sono soggette a rischi idrogeologici piuttosto rilevanti.
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