In questi giorni assistiamo, inermi, al blocco della Domitiana ad opera di un manipolo di sedicenti allevatori capeggiati da due soggetti (Gianni Fabris, peraltro Sardo, e Peppe Pagano, di Casal di Principe) nessuno dei due è un allevatore eppure li vediamo particolarmente attivi ad inscenare la cosiddetta protesta degli allevatori manco a farlo apposta in prossimità delle campagne elettorali.
Così fu ad agosto in prossimità delle politiche; così è adesso vista l’imminenza delle elezioni a Cancello ed Arnone che vedono candidate, peraltro, 2 persone nella lista contro Ambrosca, tra quelle che fanno parte di questo sedicente comitato di rappresentanza degli allevatori.
Inoltre, da voci di corridoio sembrerebbe che Peppe Pagano, il casalese, stia pervicacemente alimentando la protesta per poter creare il giusto palcoscenico dal quale calare la candidatura di sua moglie (Maria Letizia) alle prossime elezioni quale futuro sindaco di Casal di Principe.
Intanto, questi signori, secondo le disposizioni previste dal decreto sicurezza di Salvini, starebbero commettendo un reato gravissimo (il blocco stradale con il decreto sicurezza di Salvini è punito con la pena aggravata da 2 a 12 anni). Questo stato di cose ci allarma più del problema.
La solidarietà “anomala” che si registra in ragione della presenza di mezzo di contoterzisti che però non presenziano fisicamente ci fa porre qualche interrogativo allarmante. In tutto ciò questi 2 soggetti – in cerca di ribalta mediatica, unitamente ai pochi sodali che li accompagnano – stanno violando il diritto alla salute, allo studio, al lavoro, al commercio di tantissimi cittadini casertani che non possono più liberamente utilizzare la Domitiana praticamente “sequestrata” dai predetti.
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