Una brutta figura. Davvero una brutta figura. Quella incassata da Giampiero Zinzi che ha presentato una interrogazione sull’affidamento da parte dell’Eic all’ITL ad un organismo incompetente (la commissione ambiente del parlamento per intenderci) avanzando una richiesta di commissariamento palesemente infondata e come tale totalmente disattesa.
Ma perché Zinzi ha assunto questa strampalata iniziativa? Per sostenere gli obiettivi dei gestori privati (peraltro non salvaguardati dalla norma) ricorrenti al TAR?
Questo vorrebbe dire andare contro la scelta del gestore pubblico, quel modello pubblico scelto all’unanimità dall’ente regolatore rappresentativo all’unanimità della volontà dei 104 comuni della provincia di Caserta al fine di garantire tariffe calmierate per i cittadini.
E se non è questo allora si è trattato della solita uscita alla Zinzi giusto per avere il titolo dal suo amico di Casertace?
O magari si è trattato di un modo per intavolare trattative con Di Biasio? Chi lo sa.
Ma una cosa è certa. Zinzi, per coerenza, dovrebbe prima “fare luce” sui rapporti suoi, e di suo padre Mimí con il Citl all’epoca in cui la Provincia (che peraltro andava in pesante dissesto finanziario superato da Magliocca dopo tanti anni di cinghia stretta) era presieduta dal papà di Giampiero.
Erano gli anni precedenti alla prima elezione di Giampiero in Consiglio Regionale. Ricordiamo tutto. Da quello che ci risulta i rapporti tra Zinzi padre (all’epoca la Provincia era azionista del Citl) e Di Biasio erano quasi quotidiani.
Abbiamo chiesto a Di Biasio di fare chiarezza e, da gran signore, ha sorriso e preferito tacere. Riservandosi, però, di farla sta chiarezza se proprio Zinzi insiste.
Erano i tempi dei Picaro, dei Chianese, dei Capanna solo per citarne alcuni, diciamo l’1%.
Ma gli anni passano, la memoria si indebolisce e i figli dovrebbero sempre chiedere consiglio ai genitori prima di assumere posizioni tanto per dare senso a un mandato che al contrario li dovrebbe vedere in prima linea a garantire, giusto per citarne una, i trasferimenti dei fondi FSC alla Campania. Ben 5 miliardi necessari per fare strade, fogne, scuole, che dal Governo (dopo 7 mesi) tardano ancora ad essere trasferiti.
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