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MONDRAGONE/CELLOLE – La storia di Angelo e Fulvia, il lieto fine: il sindaco di Cellole Guido Di Leone trova una collocazione alla coppia

Sta facendo il giro del web e non solo, bensì suscitando anche l’interesse di diversi interi Comuni, quello di Mondragone, Sessa Aurunca e Cellole, la storia di Angelo e Fulvia, portata alla luce dai colleghi di Paesenews attraverso un servizio video intervista.

Angelo, di Mondragone e Fulvia di Napoli, marito e moglie, vivevano presso la stazione ferroviaria di Sessa Aurunca / Roccamonfina ma sono circa 3 anni, dall’8 agosto del 2020, che sono in giro per le stazioni ferroviarie più svariate del Lazio e della Campania.

Non sono dei clochard, tantomeno hanno mai chiesto l’elemosina. Si sono ritrovati in questa condizione da quando il figlio di Angelo, trentacinquenne, li ha cacciati di casa, così come lo stesso Angelo spiega e dice chiaramente.

“Questa storia è cominciata a causa del mio ultimo figlio – ha detto Angelo- il quale ci ha detto che la casa è sua e che quindi dovevamo andarcene via, quando invece c’è un atto notarile e di vendita che dimostra il contrario”.

“Avevamo le pensioni sociali ma, non avendo più una residenza, dal primo giugno scorso l’INPS ha sospeso il mio sussidio sociale e la pensione di invalidità di mia moglie, che per l’appunto ha anche problemi ortopedici e fisici”.

“Avremmo bisogno di una residenza per inviarla all’INPS. Solo così si potrà provvedere di nuovo all’erogazione della pensione. Non vogliamo soldi e non chiediamo l’elemosina, vogliamo solo un tetto sulla testa”.

Il problema della mancanza di residenza e quindi il problema della sospensione delle pensioni è venuto fuori quando doveva essere consegnata ad Angelo una notifica e, quando il “portalettere” si è recato a casa, non l’ha trovato.

“Probabilmente –dice Angelo- mio figlio stesso avrà comunicato che io non abitavo più li, nonostante la casa sia mia, tutto documentabile attraverso atti notarili”.

Sul finire dell’intervista fatta dai colleghi di Paesenews qualche giorno fa, poi, Angelo parlava delle condizioni in cui quotidianamente erano costretti a vivere presso le stazioni ferroviarie: “I regolamenti della stazione prevedono che quando non si ha il biglietto non si può restare in stazione, a volte qualche capostazione benevolo che ci lascia restare, ma sappiamo e siamo consapevoli che non è scontato”.

In conclusione, Angelo chiedeva: “Il problema è che non avendo entrate economiche, qualora trovassimo una casa, come faremmo a pagare l’affitto e le bollette?  La residenza ci permetterebbe di godere di diritti civili come cure mediche, un certificato di nascita e così via. Il mio appello ai sindaci di Mondragone e Sessa Aurunca è di trovarci una casetta per poter fissare una residenza, ovunque essa sia, in modo da non risultare più fantasmi, soltanto in questo modo potremmo uscire da questa condizione di cittadini di serie c, privi di ogni agio sociale”.

Nel giro di qualche ora è giunto l’intervento delle istituzioni. Nello specifico -spiegano i colleghi di Paesenews, il sindaco di Cellole, Guido Di Leone, ha trovato una collocazione alla coppia. Un intervento messo a punto in sinergia con l’Assessore alle Politiche Sociali Antonietta Marchigiano. La coppia è stata collocata presso le villette dell’accoglienza.

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