Era da poco trascorsa la mezzanotte di ieri quando, all’interno del bar Aurora di Carinola centro, dove si trovava con alcuni amici,Enzo Falso è stato colto da un arresto cardiaco che non gli ha dato scampo.
53 anni, di Casanova di Carinola, Enzo lascia la moglie e una figlia di 14 anni.
Era il fratello di Antonio Falso, indimenticato maestro dell’Infiorata di maggio.
Frequentatore assiduo della piazza, era una di quelle che oggi si definirebbero antenne del territorio, per l’innata capacità di stare sempre “sul pezzo”,ovvero prontamente aggiornato su tutti gli eventi più importanti che interessavano la piccola comunità casanovese.
All’ Innamoramento di età giovanile per l’Inter di Altobelli e Beccalossi,, forse propiziato dal lavaggio del cervello di un vicino di casa, Enzo aveva fatto seguire una passione sconfinata per il Napoli e dunque era in questo periodo molto felice per la conquista del terzo scudetto degli Azzurri.
L’altra passione che Enzo Falso coltivava con grande entusiasmo era quella per la politica, più precisamente per la militanza politica, che lo ha visto impegnato nella veste di prezioso gregario, sempre pronto a garantire la sua parte in una logica di gioco di squadra, e a gettare il cuore oltre l’ostacolo.
Anche in questo caso i colori abbracciati erano quelli bianco e azzurro , quelli della ex Alleanza Nazionale, il partito in cui militava con orgoglio e trasporto e del cui circolo casanovese era stato tra i fondatori nel maggio del ’94.
Campione delle campagne elettorali, metteva a fuoco la sua micidiale specialità, quella di spietato attacchino di manifesti elettorali,in orari assurdi,e sempre a danno degli avversari politici, di cui era diventato un vero e proprio incubo.
Meticoloso anche nella fase organizzativa delle feste di partito e delle manifestazioni comiziali, per non dire della instancabile attività di presidio davanti ai seggi elettorali durante le operazioni di voto.
Nel 2008, quando la destra carinolese aderì, contro ogni previsione, ad un cartello elettorale trasversale con la. candidatura a sindaco di Gennaro Mannillo, diede vita ad un grande sforzo di mobilitazione caratterizzato da quella grinta spigolosa che metteva, sul piano dell’accesso confronto verbale, quasi sempre l’avversario in condizione di abbandonare il campo per intervenuto sfinimento.
Enzo non era capace di far del male a nessuno e se qualche i suoi modi potevano apparire burberi, era solo perché azionati da una bontà e franchezza d’animo di fondo cristallina e sincera. Per questo mancherà a tutti.
Addio Enzo,riposa in pace ,grazie per esserci stato. Un abbraccio alla tua famiglia tutta.
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