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MONDRAGONE CITY – Mister Mario Pagliuca si racconta in un’intervista al giornalista Paolo Radi sulle pagine di “Iradipaolo”

Mister Mario Pagliuca si racconta in un’intervista al collega Paolo Radi sulle pagine del blog “Iradipaolo”. Seguendo da sempre le vicende sportive del MONDRAGONE CITY abbiamo deciso di ripescare l’intervista e di riproporvela qui di seguito, integralmente.

Dedico il mio percorso di vita e di calcio a mio padre un amore incondizionato per tutta la vita”.

Mario Pagliuca di Mondragone è stato un giocatore ed ora è un allenatore di calcio, così ci si presenta:  

“Ho iniziato a 5 anni con la scuola calcio dell mia città Mondragone. Poi ho militato in vari settori giovanili professionistici: Napoli, Siena, Empoli e Fiorentina.

Successivamente sono stato in diverse squadre italiane: una lunga carriera da tra serie D, ed Eccellenza: Isernia, Viribus Unitis, Cagliese, Sassoferrato, Fondi, Latina, Formia, Pisoniano, Borgo Podgora, Venafro e Boiano.

Nutro tanta passione per questo sport amo quello che faccio e soprattutto non mi pento mai di quello fatto.

Inizio ad allenare quest’anno prima con il Rufrae Presenzano e poi passo di corsa con la squadra della mia città, si tratta di un progetto studiato e riuscito grazie al Presidente Alfredo Campoli, un fratello maggiore per me.

Spero di raggiungere gli obiettivi preposti e sognare insieme ai miei tifosi a tutte le famiglie e ai bambini che ogni domenica sono con noi.

Da allenatore predico umiltà e credo molto nel gruppo ho voglia di crescere e fare carriera adesso i risultati sono dalla mia parte spero di continuare così e sognare per il futuro sia nella mia città che fuori”.

La prima domanda che le voglio fare è la seguente: come sta andando questa stagione calcistica, soddisfatto?

Una stagione tutto sommato positiva vista la crescita di una società e una squadra formata ad agosto e siamo in lotta per i play off ancora in corsa per il salto di categoria. Ringrazio soprattutto il Presidente Campoli per me un fratello maggiore grazie a lui il sogno si realizza.

Come seconda domanda, visto che io abito vicino a Cagli (Marche) le vorrei chiedere come si è trovato in questa bella cittadina della provincia di Pesaro e Urbino?

Nelle Marche mi sono trovato benissimo, sono stato a Cagli in serie D, una bellissima esperienza poi a Sassoferrato in eccellenza e posso dire di aver trovato un ambiente tranquillo e persone perbene.

Lei da come ho capito è da poco che allena, qual è la principale che deve avere un allenatore?

E il primo anno da allenatore, punto molto sul gruppo per me e fondamentale avere un gruppo unito e forte ,ma soprattutto predico umiltà e mi piace che la mia squadra deve giocare a calcio e avere una vera identità vario tra il 442/433 i miei moduli preferiti.

Qual è il suo stato d’animo prima di una partita? Quali consigli dà ai giocatori?

Prima di ogni partita curo molto gli orari e l’alimentazione e cerco di dare la giusta libertà perché penso che il giocatore debba stare sereno e sempre con il sorriso il calcio e anche divertimento.

Generalmente com’è la sua giornata da allenatore?

Da allenatore lavoro molto curo molto la tattica e soprattutto mi piace lavorare con la palla.

Lei, nel settore delle giovanili professioniste è stato nel: Napoli, Empoli, Fiorentina, e Siena, che ricordo ha di queste quattro squadre? 

Ho un ricordo positivo dei settori giovanili dove sono stato, ho imparato tanto dentro e fuori dal campo io la chiamo “Educazione calcistica”, cosa oggi sempre più rara.”

Questa domanda la faccio sempre: lei ha iniziato a giocare molto presto, i suoi genitori erano contenti oppure le hanno detto la classica frase: “…non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”

Mio padre mi ha inculcato l’amore per questo sport e per la maglia della mia città, devo tutto a lui purtroppo l’ho perso all’età di 13 anni e ho dovuto affrontare la vita con tanto coraggio, fortunatamente con il suo riflesso e ricordando i suoi consigli. Si è trattato di un amore incondizionato tra me e il mio papà che porterò nel cuore tutta la vita.

Lei ha giocato in diverse squadre, a quale è rimasto più   legato? 

Ho giocato girando l’Italia sono stato bene quasi dappertutto, fortunatamente ho un carattere molto socievole e ho amici ovunque io abbia  giocato e questa è la vera soddisfazione.

Oltre al calcio quali altri sport segue con grande interesse? 

Oltre al calcio seguo poco gli altri sport..

Grandi discussioni con i mister le ha avute oppure ha sempre accettato le decisioni con serenità?

Ho avuto discussioni forti, ma qualche discussione ha rafforzato il rapporto e riuscivo a rendere di più. Due allenatori con il quale ho avuto discussioni sono Mister Vincenzo Onorato e Bruno Mandragora al quale sono molto legato perché oggi ci rispettiamo ancora di più, questi due allenatori  mi hanno insegnato e dato tanto sotto il profilo umano e calcistico.

La sua carriera è molto lunga e i successi sono stati tanti, come si riesce  a fare quello che lei ha realizzato?

Ho vinto tanto e ho anche avuto tante delusioni, ma la cosa che mi ha reso sempre forte è la passione per quello che facevo, io mi divertivo giocando a calcio, in conclusione posso solo dire che  e amo questo sport.

Che consiglio darebbe a un giovane che volesse intraprendere la sua carriera?

Un consiglio che posso dare ai giovani è di metterci impegno e sacrificio perché il calcio è un mondo pulito sano e con quello che si sente oggi potrebbe essere la salvezza per tanti ragazzi anche per quelli con storie familiari non semplici alle spalle.

Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando) 

Un mio pregio penso sia smorzare sempre le difficoltà e difendere chi mi è vicino, un difetto forse a volte sono impulsivo e dico quello che penso.

Un sogno per il futuro? 

Il mio sogno futuro è aver creato cose buone per i giovani e magari una buona carriera da allenatore.

A chi dedicherebbe questa intervista?

Questa intervista la dedico al mio Papà come spero di dedicargli il passaggio di categoria quest’anno con la maglia granata perché sono sicuro che anche lui da lassù, mi sta seguendo e tifando.

Inoltre ringrazio il Presidente Campoli per aver realizzato questo meraviglioso sogno chiamato Mondragone City”.

FONTE: liradipaolo

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