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CARINOLA – Di Cresce: “Rimetto alla sindaca la delega consiliare al turismo”

Un lungo comunicato quello del Consigliere Comunale di Carinola Rino di Cresce, diffuso anche sui suoi canali social, con il quale annuncia le rinuncia alla delega consiliare al turismo. Parole che tracciano un filo con quello che è stato il cammino durante due anni e mezzo.

Di seguito, la nota ufficiale: “Cari amici, come anticipato nella diretta di ieri, stamattina ho provveduto a rimettere alla Sindaca la delega consiliare al turismo. Numerose ed intense sono state le attività svolte in questi due anni e mezzo.

I loro primi effetti cominciano a manifestarsi: CARINOLA sta diventando gradatamente meta di quel turismo lento e sostenibile negli anni passati tanto congetturato. CARINOLA sta lasciando l’anonimato e tutto il nostro territorio sta riacquistando lustro, prestigio e notorietà. Ma non basta!

Se vogliamo davvero proseguire sulla strada giusta, è il momento istituire un Assessorato al Turismo che clamorosamente, a Carinola, non è annoverato tra le deleghe giuntali.

In pieno spirito di servizio, resto a disposizione della squadra di governo, pur consapevole che gli impegni politici assunti a suo tempo nei miei confronti e nei confronti dei miei elettori sono stati disattesi.

Mi assumo la responsabilità dell’incrinatura politica che in questo modo si viene a creare; me ne assumo la responsabilità nei confronti del mio elettorato che non ha mai mancato, in tutto questo tempo, di corrispondermi vicinanza e stima.

Probabilmente, se avessi voluto scegliere di glorificare il mio ego, avrei potuto accettare (come da proposta ricevuta) importanti incarichi alternativi.

Tuttavia alla base del mio agire politico permane la volontà di operare solo in favore di un bene comune: quello dei Carinolesi. Ringrazio gli interessati per questa lezione di vita che mi ha fatto comprendere a fondo come la dignità non può essere ridotta a mercanzia e quanto le promesse possano essere formulate in totale malafede da chi già sa di non poterle onorare.

Non poterle onorare in nome di utilità personali anteposte al bene della comunità che si vanta di rappresentare. Insieme alla mia persona è stata tradita la sovranità popolare”.

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