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SANT’ANDREA – Rifiuti speciali: scatta il sequestro

I militari del Nucleo Carabinieri Forestale di Calvi Risorta (CE) e della locale Stazione Carabinieri di Sant’Andrea del Pizzone, nel corso di un servizio di controllo congiunto, alla località “Case Sparse” del comune di Francolise, hanno notato dall’esterno, in prossimità di un terreno di pertinenza di un’abitazione, dei grossi cumuli di materiali depositati sul suolo, per cui hanno proceduto a verificare la regolarità degli stessi.

L’esame dei materiali ha evidenziato che gli stessi erano da ritenersi rifiuti inerti di diversa pezzatura al cui interno erano presenti porzioni di tubature e di onduline verosimilmente in materiale eternit in più parti frantumati. 

Le documentazioni amministrative giustificative prodotte dal conduttore del fondo: D.D.T. e rapporti di prova, volte a giustificare la regolare provenienza e le caratteristiche dei materiali (aggregati riciclati di diversa pezzatura), non sono risultate corrispondenti ai rifiuti speciali rinvenuti sul posto.

Nel corso dell’accertamento è intervenuto anche personale dell’Ufficio Tecnico Comunale che ha precisato che alcuna autorizzazione è stata rilasciata al conduttore del terreno per depositare i cumuli ivi rinvenuti.

Inoltre, durante le operazioni di sopralluogo è sopraggiunto un autocarro Fiat Iveco nel cui cassone sono risultati contenuti rifiuti inerti da demolizione della medesima identica tipologia di quelli rinvenuti nei cumuli. 

Pertanto, i predetti militari ravvisando che la situazione accertata integrava il reato di gestione ed illecito smaltimento di rifiuti speciali, presumibilmente anche di natura pericolosa, hanno proceduto di iniziativa al sequestro giudiziario dei grossi cumuli di rifiuti nonché dell’autocarro che si ritiene sia stato utilizzato per il loro trasporto presso il fondo predetto.

Sono stati quindi denunciati all’Autorità Giudiziaria, in stato di libertà, sia il conduttore del fondo sia il titolare della ditta proprietaria dell’autocarro.

Seguiranno nei prossimi giorni accertamenti tecnici sui rifiuti posti in sequestro per stabilire se effettivamente i materiali simil eternit contengano amianto. In caso positivo si aggraverà la posizione degli indagati. 

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