18 Dicembre 2015 – Piedimonte Matese. A Piedimonte Matese manca ormai pochissimo all’inaugurazione di quella che è la più grande opera pubblica degli ultimi anni: questa domenica, 20 dicembre, l’Amministrazione Comunale retta dal sindaco Vincenzo Cappello restituirà alla comunità un pezzo di città di cui era stata privata quasi dieci anni fa, quello di piazza De Benedictis e del contiguo oratorio parrocchiale di Santa Maria Maggiore, tenuti “in ostaggio” da quando nel 2006 prese avvio il cantiere per il parcheggio interrato. Un’area rimasta a lungo chiusa tra mura di lamiere, che solo negli ultimi tempi, con i lavori giunti alle ultime battute, ha potuto liberarsi e mostrare i risultati degli interventi che hanno realizzato il parcheggio nel sottosuolo, ma anche edificato in superficie una nuova ed elegante piazzetta e, di fianco, i rinati spazi aperti dell’oratorio.
Dopo anni di lungaggini burocratiche che hanno dilatato sin troppo i tempi di realizzazione, Piedimonte si prepara così a riavere in piena fruibilità un piacevole spazio che si candida ad essere punto aggregativo per giovani e famiglie, un luogo di ritrovo dotato di aiuole e una fontana con al centro una riproduzione in gande scala del Corridore del Cila, antica statuetta sannita custodita al Museo Civico.
Ancora più importante, però, sarà la restituzione a tutti i giovani dell’oratorio parrocchiale dei luoghi esterni, di cui non hanno potuto usufruire per molto tempo. I lavori, in queste ultime ore, si stanno concentrando proprio sul perfezionamento delle pavimentazioni e sugli ultimi finimenti ai manufatti. Il sindaco Vincenzo Cappello e l’Amministrazione invitano perciò tutta la cittadinanza a partecipare all’evento inaugurale di domenica mattina.
Notizie e Reportage
Altre
FALCIANO – Addio a Raffaele Papa, già sindaco. Il primo cittadino Fava dispone il lutto cittadino: “Persona mite, equilibrata e perbene”
MONDRAGONE – Assise del 22 ottobre: approvate importanti delibere – LEGGI TUTTO
Femminicidio nel casertano, Santillo (M5S): mi chiedo fin dove possa spingersi la violenza dell’essere umano