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MONDRAGONE – Aggressione ai medici della guardia medica e al personale del 118

 
 
Un episodio di violenza, con minacce e aggressioni è avvenuto nella serata di ieri nella Guardia medica di Mondragone presso l’edificio dell’Asl locale. Secondo le prime ricostruzioni, un uomo ha aggredito fisicamente l’autista del 118 e ha rotto il vetro del mezzo e minacciato gravemente i medici e il personale sanitario presente.
 
 
L’uomo era giunto nel presidio accompagnando la moglie in stato di agitazione (la paziente era già nota al 118 per attacchi di panico). La stessa paziente è stata poi comunque visitata dai medici. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri del Reparto territoriale di Mondragone. Il presidio di Mondragone è privo di una guardia di sicurezza.
 
 
 
I FATTI – Purtroppo ieri notte si è verificato l’ennesimo episodio di aggressione ai danni di medici e sanitari nel presidio di continuità assistenziale di Mondragone.
 
 
Mentre era in corso una visita medica, il soggetto in questione, un pregiudicato, pretendeva di entrare in ambulatorio per far visitare “urgentemente” la moglie. Alla richiesta legittima di attendere da parte degli operatori del 118 e degli altri pazienti presenti in sala d’aspetto in quanto non sussisteva situazione di urgenza, aggrediva con calci e pugni l’autista del 118 e danneggiava gravemente l’ambulanza a mani nude rendendola inutilizzabile.
 
 
Anche dopo l’arrivo delle forze dell’ordine il soggetto ha continuato ad inveire contro i sanitari minacciando brutalmente di morte tutti i presenti. Bisogna precisare che, nonostante l’accaduto, la paziente veniva normalmente visitata e curata per una crisi d’ansia.
 
 
Il soggetto in questione, denunciato ai Carabinieri, è stato trattenuto brevemente in caserma, poi rilasciato nonostante i precedenti ed è tutt’ora a piede libero. Negli ultimi mesi gli episodi di violenza ai danni dei medici di guardia e degli operatori del 118 si sono moltiplicati e ormai subiscono aggressioni quasi con regolarità.
 
 
I medici hanno interpellato già da tempo le istituzioni per chiedere maggiore tutela sia fisica che legale, ormai stanchi di un fenomeno che sta diventando sempre più pericoloso per la loro incolumità e che sta mettendo a rischio un servizio indispensabile per la comunità.
 
 
 
 

 

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