Processo La Torre, Zannini in aula conferma le accuse al killer Tiberio La Torre. Puntinella chiese 50 mila euro a titolo di estorsione minacciando di sparare il consigliere regionale
Stamattina presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere alla presenza del pubblico ministero Dott. Giordano si è tenuta l’udienza in cui era programmata l’escussione della persona offesa, Giovanni Zannini consigliere regionale della Regione Campania nel procedimento che lo ha visto vittima di richiesta estorsiva di 50 mula euro da parte dello storico ras e killer dei “chiuovi” La Torre Tiberio detto Puntinella.
I fatti risalgono allo scorso 8 maggio allorquando La Torre avrebbe avvicinato Campoli Pasquale, figlioccio del consigliere regionale, dicendogli di avvisare Zannini che se entro quella sera non avesse consegnato la somma di 50 mila euro lo avrebbe sparato.
Proprio quella sera, La Torre Tiberio si appostò fuori casa di Zannini per parecchio tempo ignorando però di essere ripreso dalle telecamere che il consigliere regionale aveva fatto installare all’esterno della propria abitazione
Zannini si recò immediatamente dai carabinieri e grazie al colonnello Bandelli hanno raccolto la denuncia e immediatamente garantito sorveglianza al consigliere regionale e tratto in arresto il La Torre nei 7 giorni successivi.
Questa mattina il consigliere regionale, visibilmente provato, ha confermato le proprie dichiarazioni rese sia ai carabinieri che alla DDA senza tentennamenti, chiarendo ulteriormente le circostanze che hanno caratterizzato questa bruttissima vicenda.
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