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Accecato dalla gelosia e in preda ad un violento raptus il 28enne nigeriano, armato di coltello avrebbe raggiunto ed aggredito, la notte scorsa, un 27enne senegalese, presunto amante della propria compagna.
Quando la vittima ha aperto la porta della propria abitazione, in viale fiume Rubicone a Castel Volturno, senza neanche rendersi conto di cosa stesse accadendo, è stata raggiunta da numerosi fendenti in varie parti del corpo, stramazzando al suolo sanguinante.
Sono state le grida provenienti dall’abitazione del senegalese ad attirare l’attenzione dei vicini che hanno subito chiesto aiuto ai carabinieri attraverso il numero di emergenza “112”.
In pochi minuti i militari del Reparto Territoriale di Mondragone e i sanitari del servizio “118” sono intervenuti sul posto, dove hanno soccorso la vittima 27enne che è stata subito trasportata presso il pronto soccorso del locale ospedale “Pineta Grande”.
L’uomo, a cause delle ferite riportate è stato ricoverato in prognosi riservata e sottoposto ad un intervento chirurgico d’urgenza.
Nel contempo, sul luogo dell’aggressione i militari dell’Arma hanno raccolto le dichiarazioni di alcuni testimoni e acquisito le immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza installate nelle vicinanze.
Le immediate risultanze investigative hanno consentito di ricostruire le fasi dell’aggressione e i gravi indizi di colpevolezza a carico del 28enne nigeriano che, senza alcuna esitazione e con estrema violenza avrebbe accoltellato il presunto rivale in amore alle braccia e al fianco sinistro.
Nelle prime ore di questa mattina i carabinieri, a seguito delle ininterrotte ricerche hanno bloccato l’aggressore in via fiume Garigliano a Castel Volturno.
L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, irregolare sul territorio nazionale e senza fissa dimora, appena si è reso conto che i militari stavano per bloccarlo, ha reagito violentemente nei loro confronti tentando un’inutile fuga.
Condotto in caserma è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto d’iniziativa. Dovrà rispondere di lesioni personali aggravate e continuate, resistenza ad un pubblico ufficiale, e porto di armi od oggetti atti ad offendere.
Dopo le formalità di rito per lui si sono aperte le porte del carcere di Santa Maria Capua Vetere.
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